The Morlocks Emerge

LP/CD digipack
Maggio 2008
Tiratura CD: 1100 copie
Tiratura LP: 500 copie (vinile verde) SOLD OUT
2′ Tiratura LP: 500 copie (vinile rosso)SOLD OUT
3′ Tiratura (edizione 2019) LP: 500 copie (vinile splatter)

Formato: Tag
Etichetta: Area Pirata

10.00

332 disponibili

The Morlocks Emerge

(Great reissue of their 1st album issued in 1985 and sold out for many years! Cd digiapck with photos, flyers unissued and liner notes by Leighton!! Don’t be square, get it now!)Ristampa del debutto per il combo di Leighton & soci datato 1985 e che ancora oggi dispensa rabbia, energia e cattiveria ovunque!!
Questo malsano Garage Punk tiratissimo e a tratti ipnotico è in vinile verde a edizione limitata a 500 copie e in Cd digiapck con booklet con note a cura di Leighton + foto e flyers dell’epoca inediti!!
La band sarà in tour in Europa (e anche in Italia) all’inizio dell’Estate per presentare questa ristampa e la ristampa di ‘EASY LISTENING for the underachiever’ che invece ha prodotto la Go Down Records: versione sia in digipack che in vinile per il disco della loro riapparizione (uscito solo in America), in particolare nel digipack saranno contenute alcune bonus track live ed una super intervista audio ai The Morlocks) mentre in vinile sarà in edizione limitata a 500 copie rosso sangue!!

TRACK LISTENING

1- By My Side
2- In The Cellar
3- 24 Hours Every Day
4- Judgement Day
5- Born Loser
6- Project Blue
7- It Don’t Take Much
8- One Way Ticket

OLD REVIEW

Beef #18,m Spring 1986
“Yeaagh! Is an adequate reaction to the San Diego denizens the Morlocks who are also definitely a live band scene. The guys could be right off the “Back From the Grave” series (a must for all collectors – probably available in some stores or write to Midnight Records to order a complete set.) These cats can wail! I was a little over powered at first, but it’s grabbed me since and now I’m a fan. The Morlocks are a real rave-up – truly garage thrash. Singer Leighton goes through his paces with a voice that knows no pain. The guitars play full steam on just about every number. The Morlocks are a sort of cross between the Standells, the Count Five and the Phantom. It would be hard to say which cuts I favor – probably “By My Side, “Judgement Day”, and “Born Loser.” The Morlocks are supersonic!” …Stephen Pocock

Maximum Rock & Roll – # 32, January 1986
MORLOCKS – Emerge”Although I am not a big fan of the ’80’s garage rehash scene, I must give credit to this band for capturing a very hard-edged raw sound much like the classic ’60’s punk sound. The screams and distortion put a lot of the pop garage bands to shame….” …Tim YohannonBIOGRAFIA da Wikipedia

I Morlocks sono un gruppo degli Stati Uniti, attivo da metà anni ’80.

_____GLI INIZI____

I Morlocks si formano nell’estate 1984, quando al bassista Jeff Lucas, al

chitarrista Tom Clarke ed al batterista Mark Mullen si aggiunsero gli ex

membri dei Gravedigger Five, Ted Friedman, chitarrista ed il cantante di

origine giapponese Leighton Koizumi. I Morlocks si dedicarono subito al

recupero del Garage punk degli anni 60, seguendo le orme dei già citati

Gravedigger Five.

Dopo poche settimane dalla formazione del gruppo iniziarono già a suonare dal

vivo in numerosi concerti. Il primo fu tenuto al The Rave-Up di Los Angeles

nel settembre 1984; pochi minuti dopo la fine del concerto ricevettero due

proposte di contratto discografico. Firmarono con la Midnight Records di New

York.

Nel dicembre 1984 registrarono il loro mini-LP di debutto, Emerge, che verrà

pubblicato nella primavera 1985. Pochi mesi dopo il debutto discografico si

trasferirono da Los Angeles a San Francisco, dove diventarono uno dei gruppi

di punta della scena della Bay Area. Ottennero un nuovo contratto con la

neonata Epitaph Records e registrarono un “falso” LP dal vivo, intitolato

Submerged Alive nel 1986, pubblicato solo nel 1988.

_____LA DISSOLUZIONE_______

Nei mesi successivi, la dipendenza dall’eroina di diversi membri della band, e

segnatamente del cantante Leighton Koizumi, produssero solo due 45 giri, tra

l’altro di materiale registrato parecchi mesi prima.

* She’s My Fix/You Must Not Be Seen As I Am erano le canzoni sul

primo 45 giri del 1989;
* Under The Wheel/Hurricane A’ Coming le canzoni del secondo 45

giri del 1991.

I Morlocks rilasciarono una ultima intervista a Federico Ferrari di Rockerilla

per poi scomparire dalle scene musicali. Leighton Koizumi sparì totalmente

dalla circolazione e venne dato morto per overdose.
Wake Me When I’m Dead, album dal vivo pubblicato da una oscura etichetta

croata, la Listen Loudest, apparve nel 1991, e conteneva delle pessime

registrazioni di fine anni 80. Nel 1997 il chitarrista del gruppo Ted Friedman

recupera una cassetta contenente un concerto dei Morlocks tenuto a San

Francisco nel 1985. Viene pubblicato quindi Uglier Than You’ll Ever Be, nel

novembre 1997 dalla Voxx Records.

_____LEIGHTON RIAPPARE________

Dopo che era stato dato per morto, e dopo una più che decennale scomparsa

totale, il cantante riappare dal nulla a San Diego agli albori del nuovo

millennio, dove forma un nuovo gruppo chiamato Featherwood Junction. Il gruppo

non registrerà nulla, ma suonerà molto dal vivo nella costa ovest degli Stati

Uniti. Successivamente, Leighton riappare proprio in Italia il 15 gennaio

2004. Una piccola etichetta italiana, la Ammonia Records, pubblica When The

Night Falls con Koizumi alla voce e Tito and thee Brainsuckers (gruppo

italiano dedito al Garage Punk) come accompagnatori. Durante tutto il 2004

girano la penisola tenendo decine di concerti in minuscoli club.

______LINE-UP____________

PRINCIPALE:
* Leighton Koizumi – voce
* Ted Friedman – chitarra, cori
* Tom Clarke – chitarra
* Jeff Lucas – basso, cori
* Mark Mullen – batteria

ALTRI COMPONENTI:
* Jordan Tarlow – chitarra
* Paul Howland – basso, cori
* Matt Johnson – batteria

ATTUALE:
* Leighton, Marky, Nic, Johnny and Jake

_____DISCOGRAPHY________

Singles

* “She’s My Fix”/”You Must Not Be Seen As I Am” 7″ (Earache, 1989, EAR010)
* “Under The Wheel”/”Hurricane A’ Coming” 7″ (Iloki, 1991, ITR001)

Albums

* Emerge LP (Midnight, 1985, MIR LP 111)
* Submerged Alive LP (Epitaph, 1988, EPI/MLP1)
* Wake Me When I’m Dead LP (Listen Loudest, 1991, SNLP 7, Croatia)
* Uglier Than You’ll Ever Be! CD (Voxx, 1997, VCD2071)
* Easy Listening for the Underachiever CD (Olde Haat Records,

2007)

Consigliato:

HAI SENTITO IL DISCO?

Recensioni:

Ristampa ufficiale in digipack di uno dei dischi più malati di tutta la storia del garage punk a stelle e strisce. Datato 1985, Emerge suona contemporaneamente lo-fi, stoogesiano e assolutamente borderline negli arrangiamenti: il che è esattamente una summa di tutto quello che il genere, nella sua accezione più violenta, ha da offrire alle orecchie di un monomaniaco dello stesso. La cult band della Bay Area, dissoltasi nei primi 90’s per eroinomania, ha piantato i suoi tentacoli nello stivale in tempi recenti, con l’inaspettato ritorno sulle scene del frontman nippo-americano Leighton Koizumi, sparito dalla circolazione per molti anni e dato sistematicamente per morto dalla stampa specializzata.

Ne consegue un disco per la Ammonia Records, in cui Koizumi si accompagna ai nostrani Tito And Thee Brainsuckers, e questa re-issue per Area Pirata, disponibile anche in un’edizione limitata in vinile verde!
8 pezzi 8, tra originali e cover, di cui si sentiva ancora decisamente il bisogno.

Abbiate questo disco come tutto il resto del catalogo Area Pirata: non ho ancora sentito una loro produzione che non fosse degna di nota, e il lavoro filologico e ricercato che mettono di volta in volta a segno, molto ma molto lontano da qualsiasi logica di mercato (e non ditemi che nel punk non ne esistono perché neghereste l’evidenza), li colloca assolutamente nella mia top ten personale delle etichette italiche.

Simone – Lamette 05/08

Quando qualcuno si prenderà la briga di fare la storia delle piccole etichette italiane di questi tristi anni certo una grande importanza la dovrà dare ad Area Pirata, piccola label che si è sempre mossa con discrezione, uscite regolari e di alta qualità. Già da tanto tempo impegnati a ristampare grandi perle della musica italiana degli anni Ottanta, questa volta i ragazzi dell’etichetta vannno oltre i confini nazionali e restituiscono alla luce un disco da tempo irreperibile. “Emerge” è un autentico must per tutti gli amanti dei suoni sixties, tra i migliori dischi del genere usciti negli anni Ottanta. All’epoca fu la Midnight Records a stampare il debutto dei Morlocks, adesso l’energia della band di Mr. Leighton è restituta da Area Pirata in vinile colorato in edizione limitata e in cd digipack. Ma non è finita: i Morlocks sono ancora i n pista, e nella seconda metà di giugno il loro tour europeo toccherà diverse città italiane, quindi occhio al calendario!

Ferna – Trippa Shake Webzine 05/08

 

A distanza di 23 anni (!!!) arriva la ristampa di Emerge , primo album dei garage-rockers americani The Morlocks , band storica capitanata dal pazzo singer dalle origini giapponesi Leighton Koizumi . Questa piccola pietra miliare fu registrata nel lontano 1985 ed oggi, grazie alla nostrana etichetta ‘Area Pirata’ sempre attenta a riportare a galla questi dischi, possiamo riascoltarlo, sia su cd in edizione limitata che in vinile colorato (500 copie!) anch’esso in edizione a tiratura limitata, supportata da suono leggermente migliore rispetto all’originale (sempre di garage punk stiamo parlando!). I The Morlocks al tempo erano considerati una delle band garage più influenti di tutta la bay area, tant’è che questa ristampa verrà seguita da un tour che la band effettuerà in Europa (date anche in Italia!), il tutto a suggellare un ritorno con i fiocchi.

Questo è un disco che può tranquillamente essere considerato imperdibile per gli amanti delle sonorità di quegli anni, come potrebbe essere un disco essenziale per chi volesse cominciare a capire qual è il significato di musica garage-punk. Le canzoni che compongono questo Emerge passano alla storia per attitudine e dedizione, e brani come ‘By My Side’ , ’24 Hours Every Day’ e ‘Born Loser’ ne sono l’esempio lampante. Una nota sulle ultime vicende del singer: dopo essere stato dato per scomparso ed in un secondo momento morto per overdose, alle soglie del nuovo millennio è stato rinvenuto, vivo e vegeto, e continua a riempire i piccoli club dove suona di garage punk come se nulla fosse…

Antonio Leoncini – The Ship Webzine 05/08

 

Uscito originariamente nel 1985, il debutto dei The Morlocks rappresenta

una summa perfetta del pensiero garage punk che negli anni Ottanta

tornò ad infiammare il cuore di vecchi e nuovi fan, tanto da dare luogo

ad una vera e propria rinascita del genere.

Con Emerge si celebra il trionfo dell’incontaminato spirito

garage anni Sessanta e dei suoi tratti caratteristici: riff volutamente

ridotti all’osso, suoni sporchi e distorti come se uscissero direttamente

dalla cantina, brani anthemici e pregni di atmosfere malsane, nessuna

concessione alla  commerciabilità del prodotto che tanta parte

gioca oggi nelle posticce imitazioni ad uso e consumo della MTV generation.

Perché, sia chiaro, la storia di questo genere si rifa direttamente

all’immagine del musicista maledetto e incapace di domare la propria arte cara

agli eroi del rock’n’roll prima e del punk in seguito. Droga, alcol, sesso

promiscuo, vita sregolata e incapacità di seguire i dettami della

società furono le caratteristiche dominanti di chi decideva di

abbandonare la strada maestra per dar voce alla propria rabbia attraverso una

musica tanto viscerale quanto mesmerizzante.
Non è un caso se ancora

oggi queste tracce riescono a stregare l’ascoltatore grazie ad una furia

iconoclasta che ha ben pochi rivali, vero e proprio inno al rock come genere

di strada e perciò naturalmente insofferente verso qualsiasi piano a

lungo termine. Proprio per questo, ad accomunare la maggior parte dei

musicisti che resero grande questa musica è il non aver saputo

capitalizzare la propria arte e il non essere riusciti a dare

continuità alla propria produzione discografica: uscite irregolari,

scioglimenti, cambi di line-up, improvvise sparizioni ed altrettanto

inaspettati ritorni sulle scene hanno da sempre segnato la storia del garage

punk e delle sue formazioni più rappresentative.
Così è

stato anche per i Morlocks, tornati nel 2007 con l’album Easy Listening For

The Underachiever (la cui ristampa è in uscita per la Go Down Records)

e presto in tour anche in Italia. Gli eredi dei Gravedigger Five sono

nuovamente sulla breccia e Leighton Koizumi è ancora una volta

saldamente al timone della sua creatura. In attesa di rivederli sul palco

festeggiamo con questa gustosa ristampa!

Michele Giorgi – Audiodrome 06/08

 

C’è di che esserne fieri, signori miei. Due ragazzi, due storie di provincia, due grandissimi amanti del rock che, in un mondo dove il rock
(quello vero) pare essere diventato del tutto superfluo. Tiziano e Leo che
spendono il loro tempo e uniscono le forze per riportare alla luce il nome di una delle più grandi garage rock band di sempre: i Morlocks. E tutto questo in Italia. Pazzesco.
Oggi, se potete stringere fra le mani la ristampa in Cd dello storico capolavoro e debutto Emerge dei Morlocks e del recentissimo (ed introvabile) Easy Listening For The Underachiever, beh, è proprio grazie a loro e al sodalizio che Leighton Koizumi pare abbia
stretto con il nostro paese (e ne siamo fieri). Non c’è molto da
aggiungere ad una pietra miliare nella storia del rock (che piaccia o meno ai
benpensanti) come Emerge, disco la cui carica animalesca ha avuto la
capacità di disintegrare qualsiasi concezione di garage, esistente
prima di esso, né serve ricordare come Easy Listening abbia significato un ritorno in grande stile di un folle eroe del punk rock.
Le urla di Leighton sono autentica liberazione (Project Blue). Voglio solo ricordare che i due dischi escono in versione Cd: Emerge in Versione Digipack, con un breve testo (grandioso, tra l’altro) scritto proprio da Leighton, mentre Easy Listening viene stampato con l’aggiunta di bonus. Ed entrambi usciranno anche in versione vinile limited. Signori: non masterizzate. Non scaricate. Comprate questi dischi. Date ragione a due ragazzi che ci credono nonostante tutto e tutti.

Mario Ruggeri – Rockerilla 06/08

 

Continua la riscoperta di oscure gemme sixties-punk ad opera della benemerita label pisana Area Pirata. Dopo gli italiani Four By Art, questa è la volta di un classico assoluto del garage-punk degli anni 80: Emerge, debutto dei californiani Morlocks del cantante nippo-americano Leighton Koizumi.
Il disco, datato 1985 e targato Midnight, era da tempo irreperibile e divenuto roba per maniaci collezionisti. Oggi rivede la luce in lussuosa edizione in cd digipack (la ristampa è anche in vinile verde ad edizione limitata di 500 copie).
Registrato in soli due giorni in presa diretta, l’album è un concentrato di sixties-punk, beat e R’n’B: un suono cavernoso, primitivo, lo-fi, ipnotico, che tutto travolge, di una violenza devastante che stordisce l’ascoltatore. Profondamente sixties nell’ispirazione, ma maledettamente punk nell’attitudine. Venti minuti di puro delirio, otto pezzi in tutto, di cui tre originali (In The Cellar, It Don’T Take Much e One Way Ticket) e cinque cover di oscure band dei Sixties.
A spiccare è soprattutto l’ugola infuocata di Leighton, la batteria pestata di Mark Mullen e le chitarre graffianti di Ted Friedman e Tom Clarke. Il tour estivo in Italia dei Morlocks è l’occasione giusta per vederli in azione.

Gabriele Barone – Mucchio Selvaggio 07/08

Ebbene, anno corrente 2008, caschetti e farfise riposte, echi fuzz presenti solo nella memoria dei più vetusti cavemen ritiratisi ormai a vita di campagna…e cosa riemerge? Si avete letto bene Ri-Emerge!? Inizialmente stupore, tramutatosi poi in quella gioia orgiastica che si sfodera nei momenti di maggior godimento (bhe un esempio sportivo potrebbe essere il mondiale calcistico di Germania 2006).
Insomma, una ristampa di questo calibro merita un discorso particolare. Prima cosa, va reso omaggio ai ragazzi di Area Pirata che hanno creduto in questo progetto e si sono anche sforzati di fare uscire il disco in vinile colorato verde limited edition di 500 copie, oltre che in cd versione digipack per tutti quei pigroni che non vogliono usare il giradischi.
Seconda cosa, i Morlocks, mentre vi scrivo sono già presenti sul territorio Italiano, prodighi nell’ incenerire ogni live set, quindi occhi aperti. Del resto, ricordo ancora nel lontano 1984 quando entrando dall’ amico negoziante, vidi questo disco. Lui mi disse: “Mi è appena arrivato ma l’ho sentito e non mi convince” quindi da buon anticonformista quale sono risposi : “allora me lo compro io”. Il primo dilemma fu se girasse a 33 o 45 giri, anche perché l’ etichetta recitava “45” ma a orecchio suonava meglio a 33. Quindi per me, rimase e rimane un 33, discorso chiuso. Tutte d’ un fiato, bombe soniche come “By my side” “In the cellar” e “Born loser” ad un ascoltatore incauto possono cambiare la vita, oltre che l’apparato uditivo. Voglio dire che le parole garage punk , ultra punk e rantolo indotto da spasmo sessuale possono convivere tranquillamente nella descrizione che le mie orecchie trasmisero al cervello. Scrissi anche alla casa discografica per chiedere lumi su come dovesse girare il disco (la Midnight Records), come è mia consuetudine specialmente quando mi imbatto in capolavori. Naturalmente ancora oggi aspetto ancora la loro risposta, ma anche questo è un classico.
I Morlocks nati dalla mente adolescente di Leighton Koizumi ex Gravedigger V lasciarono un segno indelebile nel panorama del Rock underground e a distanza di ben 24 anni tornano alla ribalta con questa ristampa che ci fa apprezzare il suono sporco del garage americano anni ’80. (E’ notizia fresca, che gli stessi Morlocks stiano facendo uscire addirittura un nuovo disco edito dalla Go Down: “EASY LISTENING for the underachiever” tiratura a 500 copie , vinile rosso).
Un mio consiglio finanze permettendo? Ragazzi compratevi entrambi questi album, ne vale veramente la pena e nel contempo aiuterete due etichette indipendenti a continuare il loro percorso di ricerca-produzione, unica vera linfa del rock indipendente.

Mauro Giletta (Misty Lane) – Primevo Blog 06/08

Contrariamente alla linea seguita da Paesi Tuoi.com, scrivo di questo grandioso gruppo, perché licenziato sotto l’attenta Area Pirata (e chi sennò). La ristampa di questo disco è una furia di appena 20 minuti che suonano ad oggi ancora attuali, se poi si pensa che i Morlocks questo Emerge lo hanno registrato oramai 28 anni fa, si capisce quanto erano avanti.
Dicevo 20 minuti al fulmicotone di garage punk del più sporco e ruvido nei quali Leighton Koizumi e soci danno il meglio di sé come in Born Loser : voce biascicata (quasi bluesy) e accoppiamento riuscito tra batteria e chitarra; o in Project Blue dove la band si scatena in un furente punk che difficilmente non potrà travolgere l’ascoltatore, stupenda. I brani sono uno meglio dell’altro, per chi non avesse ancora questo disco, si sbrighi ad acquistarlo, questa ristampa è la sua seconda chance!
Come sempre complimenti all’etichetta.

Ale – Paesi Tuoi Webzine 06/08

 

God save Area Pirata! Sì bisogna ammetterlo, grazie alla label pisana stiamo riscoprendo delle gemme perdute di punk e dintorni, sia nostrano che straniero… e questa volta i nostri si sono superati andando a scartabellare nel garage punk americano e recuperando il primo album dei Morlocks.
I Morlocks nascono nell’84 a L.A., dall’incontro del bassista Jeff Lucas con il chitarrista Tom Clarke ed al batterista Mark Mullen, che furono poi raggiunti dagli ex membri dei Gravedigger Five, Ted Friedman, chitarrista ed il cantante di origine giapponese Leighton Koizumi.
I Morlocks si gettarono a capofitto nel recuperano del sound garage dei sixties diventando uno dei punti di riferimento della scena del garage revival.
Sempre nello stesso anno diedero alle stampe il loro mini-LP di debutto, “Emerge”,che ora ci viene ripresentato in CD e LP.
I nostri si trasferirono poi a San Francisco dove suonano dal vivo nei locali più importanti e dove incisero per la neonata Epitaph Records un “falso” LP dal vivo, “Submerged Alive” che uscì nel 1988.
Distrutti dai loro eccessi, soprattutto da quelli di Koizumi, danno alle stampe ancora due 7″ per poi sciogliersi. In seguito usciranno solo bootlegs e raccolte.
Dopo che era stato dato per morto, Koizumi riappare a San Diego nei primi mesi del 2000, e forma i Featherwood Junction con cui suonerà molto dal vivo nella costa ovest degli Stati Uniti. Poi Leighton riappare in Italia nel gennaio 2004. La Ammonia Records, pubblica “When The Night Falls” con Koizumi alla voce e Tito and Thee Brainsuckers (gruppo italiano garage punk) come accompagnatori. Durante tutto il 2004 vanno in tour in tutta Italia.

Ma torniamo a questo imprescindibile album che ancora ci fa emozionare per il suo sound ruvido e marcio. Non perdete tempo e acciuffatelo o in vinile verde a edizione limitata a 500 copie o in Cd digipack con booklet con note a cura di Leighton, foto e flyers dell’epoca inediti.
La band che si è nel frattempo riformata, sarà in tour in Europa (e anche in Italia) all’inizio dell’estate per presentare questa ristampa e la ristampa di “Easy Listening for the underachiever” che invece ha prodotto la Go Down Records.

Voto 9/10
Davide – Punkadeka 08/08

Interviste:

Manuel Graziani – Black Milk Freak Magazine 05/08

In occasione della ristampa per Area Pirata di Emerge , nonché di un tour europeo dei Morlocks (che toccherà anche l’Italia, a giugno), ecco un mega-pezzone dedicato alla leggenda di Leighton Koizumi e delle sue band. Qui trovate la prima parte, nel giro di una settimana seguirà il tronco finale. Enjoy.

Ero un segaiolo in erba quando Ted Friedman e Leighton Koizumi lasciarono i Gravedigger V e si unirono a Jeff Lucas, Tom Clarke e Mark Mullen per dar vita ai Morlocks. Avevo ancora il pube spelacchiato e la cosa più alternativa che avessi sentito era “Shout” dei Tears For Fears. Il bello è che quella roba mi colpì al punto che nella seconda metà degli anni Ottanta ho seguito quasi esclusivamente la new wave di prima e seconda generazione, svicolando spesso e volentieri nel post punk e nel noise. Soltanto a causa del cosiddetto paisley underground iniziai a viaggiare a ritroso alla scoperta delle gemme nascoste. In tutto questo ci mise lo zampino Rockerilla, che un mese sì e l’altro pure pompava tutti questi gruppetti neo-garage abbigliati in maniera patetica: mi facevano ridere quei cazzo di pantaloni a sigaretta, foulard svolazzanti e stivaletti a punta. Ecco perché la roba tendente al beat e alla psichedelia non mi prese più di tanto. A livello puramente estetico preferivo di gran lunga la sciatteria di Sonic Youth, Firehose, Meat Puppets, Dinosaur Jr, ecc.
Mi gustava molto di più chi stuprava una chitarra tenuta insieme con lo scotch, rispetto a chi aveva un culto quasi religioso per bassi Rickenbacker, chitarre e amplificatori valvolari Vox. Insomma: all’epoca ho snobbato un po’ troppo il neo-garage facendo, stupidamente, di tutt’erba un fascio.
Che tra il bianco e il nero ci fossero tante diaboliche tonalità l’ho capito nei primi Novanta per merito, o colpa, di quella flotta di avventurieri del garage-punk che incidevano per Crypt , Estrus , Rip Off, In The Red e meravigliose label del genere. Non c’è bisogno di dirvi che mondo mi si spalancò di fronte. Scoprire di aver trovato finalmente la “mia musica”, fatta non soltanto di punk ’77 o di garage ’66, ma di queste e molte altre cose messe insieme alla cazzo di cane be’…è stato strabiliante come quando s’inzuppa il biscotto la prima volta.

Questo pedante preambolo, questo bieco utilizzo privato di Black Milk, questa pubblica ammenda, hanno l’unico fine di presentarvi uno dei gruppi che più ha stravolto il mio orecchio di ascoltatore (punk)rock: i Morlocks di Emerge ! Ovvero gli occhi a mandorla spiritati e l’ugola infuocata di Leighton Koizumi. Il basso più legnoso di una baita di montagna di Jeff Lucas. La batteria malmenata da Mark Mullen, come se stesse facendo a pezzi dei fustini Dixan. Le chitarre ora compostamente garagere, subito dopo fuori controllo di Ted Friedman e Tom Clarke. Un’orgia di suoni che vanno dal frat rock al soul, dal beat al r&b, dal sixties punk al catrame detroitiano di Stooges e compagnia brutta. Otto pezzacci uno dietro l’altro per venti minuti di sano delirio, che prendono le forme sinuose di un mantra rock’n’roll senza tempo e luogo.
Emerge , uscito nell’anno di grazia 1985, è considerato non a torto uno dei dischi più importanti del garage-punk di sempre. Sono fermamente convinto che il motivo sia uno solo: l’assenza di qualsivoglia, stronza appartenenza. Cuore e coglioni. Tutto lì.

Per anni il vinile in questione è stato preda di famelici collezionisti pronti a tutto. Per quanto mi riguarda, follia pura. Sono un fottuto precario e fino a ieri ‘sto disco l’ho avuto, come molti della mia età, spalmato su una magnifica TDK D 46. Ma oggi è diverso. Con pochi spiccioli posso permettermi sia la versione in vinile colorato che quella in cd digipack. E malgrado nel Belpaese siamo abili a mandare le cose a catafascio su ogni fronte, tutto ciò lo devo/dobbiamo a nostri eroici compatrioti. Ai ragazzi pisani di Area Pirata . Lode a voi e a tutti gli altri bruciati di spaghettilandia che hanno fatto risorgere Leighton Koizumi. Sì perché forse non tutti sanno che, per una decina d’anni, l’Iggy Pop mezzo giapponese è stato dato per morto, sbattendosene altamente di smentire la notizia. A stanarlo è stato Tito dei Brainsuckers che lo ha trascinato in Italia nel 2003, sancendo così il suo ritorno sulle scene.
Il caso ha voluto che io e Tito siamo della stessa città e che il mio primo incontro con Mr Koizumi sia avvenuto in maniera del tutto imprevista. Era una triste serata infrasettimanale e me ne stavo fuori al Plastico (un ex night club convertito a club r’n’r, durato giusto un paio di stagioni) in attesa che iniziassero a suonare le giapponesi e X-Girl . Ad un certo punto dalla macchina del bassista dei Brainsuckers, l’immenso GiancarlONE, scende un biondo ossigenato con le mani in tasca e l’aria abbastanza persa. Dopo un frettoloso “Nice to meet you”, mi ritrovo dentro a gustarmi qualche drink chiacchierando amichevolmente con una delle più grandi leggende garage degli Ottanta. In sottofondo le donzelle nipponiche sparano rasoiate post punk in una cornice power-pop-art trees jolie.

Finalmente arriva il sabato e, sempre al Plastico, si sta per consumare una grande liturgia pagana, ovvero la prima data del tour italiano di Leighton Koizumi featuring Tito & The Brainsuckers. Una prova del nove, dato che Leighton è arrivato in città da appena una settimana e il tempo per metter su lo show è stato quel che è stato. Dopo un veloce, potentissimo soundcheck io, Leighton e il fido compare Paolo Marini saliamo trafelati nella red room del locale. Mi stupisco subito nel notare la giovinezza di Leighton Koizumi (minchia, ha solo qualche anno più di noi…sui 35!) poi la disponibilità che si legge nei suoi rilassati tratti orientali. Vederlo sorseggiare con calma una Coca Cola fa apparire inverosimile la leggenda che lo voleva morto di overdose. La conversazione è stata lunga e molto cordiale. All’inizio Leighton era quasi sorpreso che qualcuno si ricordasse di lui, fino a volerlo intervistare. Sono sicuro che allora non immaginava neanche che, dopo quella prima serata, la boccia avrebbe riiniziato a girare, che sarebbero seguiti altri tour europei e avrebbe rimesso su i (nuovi) Morlocks. Mentre Paolo sciorina il suo fluente inglese (il mio inglese è simile all’italiano del ministro Calderoli!) me ne sto lì cercando di carpire quel che posso. Prima di lasciare spazio ai ricordi di Sor Valentini, vi saluto con qualche battuta di quella chiacchierata.

Dicci qualcosa degli inizi dei Gravedigger V e dei Morlocks.
Ok, cosa volete sapere? Ho fondato i Gravedigger V a 15 anni, se mi guardo dietro sono più soddisfatto del lavoro con loro. Con i Morlocks un po’ meno, alcune registrazioni non erano tanto buone. Potendo qualcosa la reinciderei, in particolar modo il materiale live. Forse l’ultimo Uglier Than You’ll Ever Be! non l’avrei fatto uscire; non sapevo che esistesse finché non è venuto un tipo a dirmelo. Se fosse dipeso solo da me, mi sarei opposto: la qualità del suono è pessima, i pezzi erano buoni però le registrazioni non sono valide. Down Justice , ad esempio, è un pezzo registrato in studio che mi soddisfa. Comunque abbiamo fatto tanti show eccezionali. Tutti i membri originali dei Morlocks sono di nuovo pronti per suonare, da quando hanno saputo che sono ancora vivo. Per dieci anni non ho parlato con nessuno di loro e quindi mi hanno pensato morto come tutti gli altri. Qualche tempo fa hanno letto qualcosa di me in rete e su riviste come la vostra, così Jeff, il batterista, e Tom, il chitarrista, mi hanno chiamato e ha fatto lo stesso altra gente a San Francisco. Lì siamo ancora molto popolari.

A questo punto non possiamo che chiederti delucidazioni sulla tua presunta morte…
Ero diventato un tossico, non avevo più tempo per suonare, non ce la facevo, c’erano troppi problemi, tutto andava di merda. Pensavo sempre di non avere problemi con la droga, ma poi i soldi finivano e allora erano cazzi. Il magazine americano Spin fece un articolo che diceva che ero morto per overdose di eroina a New York, per cui si sparse la voce. In quel periodo non avevo contatti con nessuno nella scena musicale, mi nascondevo, non uscivo, non andavo ai concerti. Penso che molta gente ancora mi creda morto, però è una buona pubblicità. Back from the grave!

Larry della In The Red, in una recente intervista, ci ha detto che vi siete incontrati per caso poco tempo fa, circa dieci anni dopo il 7? dei Morlocks che inaugurò la sua etichetta…
E’ vero, ho conosciuto Larry per una coincidenza. La prima volta che sono uscito a Los Angeles ero in compagnia della sua ragazza Terry Wahl, chitarrista delle Red Aunts, che mi portò a questa festa proprio a casa di Larry. Ero a Los Angeles da un mese e non sapevo tanto del posto. Sentii Larry parlare con altri ragazzi così gli chiesi: “Hey, è vero che hai un’etichetta? Come si chiama?”. “In The Red records” mi disse. Il nome non mi diceva niente, poi non avevo mai incontrato Larry: al tempo fu Tommy ad andare a New York, perché Larry viveva lì. Poi mi disse: “Suoni in una band?”. E io: “Beh, ne sto formando una nuova, ma ho già suonato in altri gruppi”. Larry: “E come si chiamavano?”. Io: “Ah, The Gravedigger V e Morlocks”. E lui tutto sorpreso: “Ma allora tu sei Leighton… ti ho prodotto un disco!”. E’ fantastico, sai: alle volte il mondo è veramente piccolo. Pensare che se non fossi mai andato a quella festa con quella ragazza forse non avrei mai incontrato Larry. È una cosa strana, se penso che oggi lo vedo tutti i giorni. Poco dopo, infatti, ho iniziato a lavorare con la ragazza di Larry: molte band avevano contatti con lei per trovare date, i Warlocks, i Flash Express, gli Hangmen, Jimmy Hall degli Screws. Tante band passavano a casa di Larry… Jon Spencer, Dirtbombs. Ci vediamo spesso anche oggi. Ah… sono anche vicino di casa di Beck: una mattina mi ha fermato dicendomi che era un mio grande fan!

Eccoci con la seconda parte del pezzo su Leighton Koizumi e le sue band .
Vi ricordiamo la bellissima ristampa su Area Pirata di Emerge (in edizione vinilica superlusso – colore verde! – e cd digipack con ricco booklet), nonché il tour europeo dei Morlocks (che toccherà anche l’Italia, a giugno).
E poi, per i completisti, anche la stampa europea del recente Easy Listening for the Underachiever su Go Down Records (anch’essa in doppia edizione: vinile colorato – rosso – e cd digipack). Si parte.
Attenzione: contiene dosi importanti di ricordi da vecchia ciabatta, opinioni arbitrarie e ricostruzioni dei fatti annebbiate dal decadimento neuronale.

Anni Ottanta blues
Sarà stato il 1989, occhio e croce. Ancora mi permettevo la trasgressione di comprare l’occasionale copia di Metal Shock, nonostante i miei anni da thrash-core maniac volgessero chiaramente al declino, per cedere il passo al punk rock e ai suoni statunitensi del proto emo-core (Dischord e compagnia bella). In un inserto della rivista spuntò una lunga intervista a uno che – si diceva – tutti credevano morto, ma era stato scovato e “torchiato”, per poi sparire nuovamente. Già, era proprio Leighton Koizumi, ancora piuttosto infognato con i vizietti che sappiamo. Chissà perché, quel pezzo (insieme a uno su Jeff Dahl) mi è rimasto impresso e a quasi vent’anni di distanza ancora lo visualizzo. Anzi, dovrei andare a spulciare in cantina per recuperare la rivista, se fossi davvero un uomo col sacro fuoco del rock. In realtà sono solo chiacchiere e distintivo e preferisco star qui a scrivere cazzate aspettando di andare in sala prove, piuttosto che tuffarmi nella muffa e negli scatoloni.

I casi della vita
Ad ogni modo, come spesso mi è accaduto in quegli anni, nonostante l’attrazione, non mi sono assolutamente curato di documentarmi, quindi giunsi alla soglia dei 25 anni senza avere mai ascoltato una nota dei Morlocks o dei Gravedigger V. Ci pensò il caso prima (una cassetta dimenticata su un ampli da un compare di band), e una provvidenziale svendita poi, a farmi ricomporre quasi tutti i pezzi di un puzzle che forse nemmeno era un puzzle… ma alla fine ci stava bene come frase. Insomma, morale della favola: poco prima del nuovo millennio ero felice possessore di All Black and Hairy (Gravedigger V), Submerged Alive e Uglier Than you’ll Ever Be (Morlocks) e – più importante di ogni altra cosa – Emerge su vinile (Morlocks, su Midnight Records, con etichetta che riporta la velocità a 45 giri, ma va a 33! Nota per Manuel: lo beccai per poche lire in un negozio che vendeva dischi usati per conto di uno che voleva sbarazzarsene… altro che prezzi folli da collezionisti: una vera botta di culo, per usare un francesismo). Bei dischi davvero – a parte, forse, il live un po’ rappezzato Uglier Than You’ll Ever Be – che però presto finirono nel bagaglio degli ascolti da non dimenticare, ma non gettonati con frequenza giornaliera.
Arrivò il 2003, la primavera se non erro; avevo cambiato città da un bel po’ e una sera, mentre mi dirigevo alle prove dopo un paio di birre, per strada incontrai un noto personaggio della scena musicale locale che mi fermò e chiese – a me e all’amico con cui ero – se volevamo suonare con Leighton Koizumi nel giro di qualche settimana.

On stage with Leighton
E’ così che (vi risparmio le traversie pre-concerto) io e la band in cui suonavo allora ci trovammo a dividere il palco con Koizumi e la backing band dell’occasione (Tito & The Brainsuckers). Una serata bizzarra, di cui ricordo vivamente alcuni dettagli. Uno è l’allora batterista dei Brainsuckers (l’avranno cambiato? Lo spero per loro… o magari negli anni si è un po’ ammorbidito), un vero testone che rifiutò di prestare le aste e i sostegni degli elementi, costringendo noi e un altro gruppo a fare i salti mortali per mettere insieme uno straccio di batteria-Frankenstein, mentre lui suonava comodo e sciallato col suo rack alla Iron Maiden. Poi Leighton, zitto, mite, gentile: mi autografò la copertina di Uglier Than You’ll Ever Be (dedica: “Andrea, brother, you must rock the garage!”) e mi disse: “Questo non ce l’ho!”. E ancora un pubblico teso e pronto a esplodere di fronte all’ugola dei Morlocks, l’organizzatore del concerto che arrivò alla fine di tutto, con una faccia beata, chiedendo: “Allora ragazzi, a che ora suonate?”. Poi Leighton che faceva numeri e si scatenava, non volevano più lasciarlo scendere dal palco; al terzo-quarto bis sparì dietro una tenda: non ce la faceva più… ma la gente voleva il suo sangue. E lui tornò per cantare ancora. E alla fine del concerto mi venne vicino e mi disse che la nostra cover di “Paint it Black” gli era piaciuta molto. Voi non l’avete mai sentita… meglio così, credete a me. Insomma, uno di quei momenti che – seppur non raccontabile agli eventuali nipoti per scarsità di materiale narrativo spendibile – ti rimane dentro e ogni tanto ci pensi, sorridi un attimo e continui a fare quello che stavi facendo.

Dal karaoke all’Area Pirata
Certo, l’operazione Leighton fu una bella idea divertente, ma con un respiro di non più di due-tre mesi. Perché in fondo lo pseudo karaoke del garage singer con backing band nostrana, finita la botta iniziale del “Cazzo, non ci posso credere: Leighton Koizumi dei Morlocks!”, lasciava il tempo che trovava. Complice forse anche un disco di cover Sixties (su Ammonia, se non erro) che non diceva nulla di particolare, uscito per cavalcare l’onda del ritorno. E a poco è valso, qualche anno dopo, il lavoro di come-back dei Morlocks (ovvero Easy Listening for the Underachiever , uscito ora per Go Down in edizione europea), un album assolutamente non malvagio, ma… insomma, non giriamoci intorno, che è meglio dire le cose direttamente: i Morlocks – almeno per il sottoscritto – sono quelli che puzzano di 1985, di eroina, di garage revival della prima ondata. E infatti (amen!) finalmente qualcuno ha avuto la bella idea di ridare alle stampe l’esordio del gruppo uscito esattamente a metà del decennio degli yuppies e dell’edonismo senza limitismo.
Dicevamo, quindi, di Emerge . Un disco di una violenza sconcertante; ti attacca, ti stordisce e ti ha già ammazzato prima ancora che tu ti renda conto di cosa sta succedendo. Questo anche in virtù del minutaggio ultraridotto: in pratica una specie di Group Sex o di Dealing With It (citazioni a uso degli hardcore fan di una certa età) del garage revival. Riff minimali trafugati dalle cantine più muffose del Sixties, masticati e digeriti per essere riproposti con chitarre rabbiose e parametalliche (non mi sono drogato: concedetemi qualche vezzo!) a tratti, con il rantolo satanico di Koizumi a fare da contrappunto. Questo è un ascolto che vi segnerà, comunque e sempre. Nel bene o nel male.

A questo punto c’è veramente poco ancora da dire, se non: onore e gloria ai ragazzi di Area Pirata (già tra i santi e beati del rock’n’roll per avere stampato cinque anni fa Land of Nothing dei Not Moving) per questa nuova edizione di Emerge . Se poi avete un po’ di palle, accaparratevi l’edizione in vinile rosso… ce ne sono 500 copie e poi stop.

Roberto Calabrò – Freak Out 06/08

Il ritorno di

una leggenda del rinascimento garage-punk degli anni ’80, come i

Morlocks di Leighton Koizumi , non è

notizia da passare inosservata. La notizia nella notizia sta nel fatto che

questo “comeback” in grande stile si compie grazie al lavoro eccezionale di

due tra le più attive e interessanti label indipendenti italiane:

Area Pirata e Go Down .
Alla prima va il merito di aver sottratto all’oblio il primo leggendario album

della band californiana: quell'”Emerge ” originariamente

pubblicato nel 1985 dalla celebre Midnight e rimasto a lungo nella mente e nei

cuori degli aficionados del garage-punk.
La seconda, invece, ha deciso di rendere disponibile al pubblico (non solo)

italiano l’ultimo eccellente lavoro dei Morlocks: “Easy Listening for

The Underachiever “, il disco con cui Leighton Koizumi e soci

ritornarono in azione lo scorso anno dopo un’assenza di quattro lustri. Un

album stampato in sole 200 copie (su Olde Haat Records) e venduto ai concerti

e quindi prontamente esaurito.
Il rapporto con l’Italia di Mr. Koizumi ha sempre avuto qualcosa di speciale.

Il suo ritorno sulle scene si deve proprio a un gruppo di amici/fans italiani:

Tito & The Brainsucker. Fu la band abruzzese a convincere Leighton a

volare nel nostro paese per una serie di concerti nel 2003. Quella felice

collaborazione partorì anche un bel disco di cover Sixties (“When The

Night Falls”, Ammonia) e segnò l’inizio della rinascita personale e

musicale per il carismatico frontman. Una volta tornato negli States, Leighton

mantenne la promessa di rimettere in piedi i Morlocks. Con i quali lo scorso

anno ha dato alle stampe “Easy Listening for The Underachiever” e tenuto un

pugno di gig infuocatissimi lungo la Penisola.
Ma stiamo all’attualità e parliamo di queste belle ristampe. Partiamo

da “Emerge”, un classico del garage-punk degli ’80. Nel 1984 Leighton Koizumi,

fresco di rottura con i fantastici Gravedigger V , una

teen-band aggr essiva ed eccitante, scalpitava per continuare a calcare i

palchi di fumosi club di quart’ordine. Reclutati nuovi musicisti – della

vecchia band restò con lui solo il chitarrista Ted Friedman

– i Morlocks erano pronti per entrare in azione. Come ci racconta lo

stesso Leighton nelle note di questa nuova edizione, “Emerge” venne registrato

in soli due giorni, in presa diretta (ad eccezione della voce) e rappresenta

un assalto di “punk rock puro e non adulterato”. Punk-rock per l’attitudine

vibrante e lo-fi, ma profondamente Sixties per ispirazione. Tra gli otto brani

cavernosi di “Emerge” solo tre (“In The Cellar”, “It Don’t Take Much” e “One

Way Ticket”) sono originali, mentre cinque rappresentano l’universo sonoro di

riferimento della band: oscure gemme dei Sixties. Come l’iniziale “By My Side”

degli australiani Elois , la lisergica “24 Hours Everyday”

firmata dagli Headstones, la non meno intrigante “Judgement Day” degli

Esquires , che parte al rallentatore per poi esplodere in un

deflagrante R&B, le classicissime “Born Loser” di Murphy and The

Mob e “Project Blue” dei Banshee , entrambe in una

versione scarnificata e contundente.
Dopo l’uscita di “Emerge” la band raccolse consensi unanimi da una parte

all’altra dell’Atlantico, ma ben presto altre “passioni” presero il

sopravvento tra i membri della band con il risultato che il gruppo si sciolse

dopo avere dato alle stampe il finto live “Submerged Alive”. Di Leighton si

persero ben presto le tracce e, a un certo punto, girò la voce che

fosse morto per overdose.
Per fortuna non è stato così e lo scorso anno i Morlocks sono

ritornati, con una formazione completamente rinnovata. Oggi è la Go

Down a pubblicare “Easy Listening for the Underachiever”,
un album che trasuda passione e amore nei confronti del garage-punk. I “nuovi” Morlocks sono meno sporchi e criptici rispetto a vent’anni fa, ma non per

questo meno eccitanti.
Sex Panther” è uno spettacolare mid-tempo con

influssi R&B, il vecchio cavallo di battaglia “My Friend The Bird” si apre

verso territori oscuri e fumosi, le urticanti “Cat (On a Hot Thin Groove)” e “Just A Little Bit ” hanno una forza d’urto in grado di

smuovere i sassi.
A completare il quadro ci sono le cover di “Teenage Head “,

la splendida cavalcata r’n’r dei Flamin Groovies, e di “Get Out of My Life

Woman” (Allen Toussaint), da sempre un cavallo di battaglia della band dal

vivo. Questa nuova edizione firmata Go Down presenta anche due bonus-track

live – rispettivamente “You Burn Me Out” e “Hate

” – e una divertente intervista alla band.
Forti dell’entusiasmo generato da queste due ristampe, i Morlocks saranno in

tour in Italia a giugno. Chi, come il sottoscritto, li ha visti in azione

consiglia vivamente di non perderli: Leighton Koizumi continua ad essere un

vero animale da palcoscenico, degno erede di Iggy, Mick Jagger e Lux Interior,

e la formazione che lo accompagna è incisiva e compatta come poche.

Il tour del quintetto californiano rappresenta l’occasione giusta per

recuperare questi due lavori. Entrambi sono stati pubblicati in Cd e, per i

più esigenti, anche in vinile ad edizione limitata: verde per “Emerge”,

rosso sangue per “Easy Listening”. Un motivo in più per celebrare

degnamente il ritorno dei leggendari Morlocks!