The Empire Strikes 1983

Cd
Marzo 2015
Tiratura Cd: 300 copie

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Etichetta: Area Pirata

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100 disponibili

The Empire Strikes 1983

(The Empire Strikes from Finland. Garage/Action Rock/ Power Pop at its finest, The Empire Strikes is out to get you shaking! After two EPs in as many years the sweat soaked live show energy has been captured on tape for a debut album you’re going to listen now in spring 2015!
Formed in 2012, The Empire Strikes wants to sing the praises of high-energy rock ‘n roll. Live shows around Finland and in the Baltic have been the foundation this far and now it’s time to share the beat with a wider audience!!)Gli Empire Strikes vengono dalla Finlandia per portarci un Garage/Action Rock/ Power Pop al meglio per farci scatenare!
Dopo due EP e una lunga esperienza in giro a suonare, sono finalmente al debutto, in questa Primavera 2015, per tentare di catturare in quest’album tutta quell’energia che sprigionano dal vivo!
Formatisi nel 2012 gli Empire Strikes rendono omaggio a quella tradizione R’n’R scandinava che ci ha fatto apprezzare band del calibro degli Hellacopters: da non perdere assolutamente quando attraverseranno lo stivale in tour!!

TRACK LISTENING:

1) Black’n White TV
2) The Ballad Of Sailor Hawkins
3) King Of The Jungle
4) Thunder
5) Magic Man
6) Goodbye
7) Pawn
8) Shame On Me
9) Saved By The Women

Consigliato:

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Recensioni:

L’ultima produzione della mai troppo osannata Area Pirata Records, volge il suo sguardo all’estero pubblicando il primo album del gruppo finlandese The Empire Strikes che arriva dopo due Ep omonimi pubblicati nel 2012 e 2014. Il quartetto di Helsinki come da buona tradizione, si pone sulla scia delle migliori Hi-Energy R’n’R   band che hanno fatto la storia del rock scandinavo “1983” nei suoi nove brani mostra una band perfettamente a suo agio con l’energia sprigionata dal rock più stradaiolo. La partenza al fulmicotone di “Black ‘n White TV” assesta all’ascoltatore il primo colpo da KO e rimanda chiaramente agli Hellacopters , influenza che torna a chiare lettere in più di un episodio come “Magic Man” e “Pawn” . Un altro mostro sacro come i Nomads fa capolino nelle influenze in brani come Thunder” e “Shame on Me ma senza mai sembrare troppo derivativi. Anche perché trattandosi di rock stradaiolo le “similitudini” possono essere trovate in ogni singola nota, con decine di band che le hanno precedute. Degno di nota anche il singolo “The Ballad of Sailor Hawkins” una ballata spinta che richiama alla mente un po’ i Social Distortion e tanto i contemporanei australiani  Leadfinger. Tutti paragoni che usiamo giusto per rendere conto al lettore della qualità livellata verso l’alto di questo album, che ha in tutti i suoi brani un songwriting e degli arrangiamenti molto curati. Una bomba underground per chi ancora crede che il rock vada suonato con le chitarre ad alto volume, con i riffs al fulmicotone che poggiano su solide basi di basso e batteria. Fino a quando verranno pubblicati gioiellini come questo nessuno osi dire che il rock è morto.

Eliseno Sposato – Sotteranei Pop 19/04/2015

Stavolta gli amici di Area Pirata vanno a scovare e produrre una band finlandese tutta R’N’Roll, di quel tipo li…per intenderci Nomads ma anche Hellacopters e Gluecifer…anche se questi ultimi molto meno. I pezzi sono nove e interessanti, rock energico, di quello che rende meglio dal vivo, un po’ come i gruppi che ho citato prima. Un rock di stampo sano quello scandinavo, per certi versi simile a quello australiano degli anni ’80… dicevo dei brani che valgono la pena…di sicuro e allora l’open  Black’n White TV Magic Man  e la ballata di  Pawn …solo tre delle nove canzoni che fanno un unico album di sanissimo Rock’n’Roll!

Stefano Ballini – Trippa Shake Webzine 05/2015

 

C’è stato un periodo, diciamo a cavallo fra la fine del ‘900 e l’inizio del nuovo secolo, nel quale la Scandinavia era considerata la mecca del rock’n’roll.
In quel periodo uscivano un sacco di compile elettrizzanti ed altrettanti gruppi e, fra questi, ci sono quelli che più hanno influenzato gli Empire Strikes , vale a dire gli svedesi Hellacopters.
Eh già perché è dal periodo della cosiddetta maturità del quintetto di Stoccolma, quello per intenderci di album quali “By the grace of god” e “Rock’n’roll is dead”, che i nostri amici finnici hanno attinto a piene mani per assemblare questo album.
I pezzi più motivanti e quindi quelli da me preferiti sono quelli più energici , Black’n White TV , King Of The Jungle  e Magic Man , mentre i brani lenti risultano un tantino mosci ma questa, ovviamente, è questione di gusti.
Il disco poi è bello saturo, pieno di assoli a bomba (che talvolta tendono a nascondere un po’ la voce) ed è trainato da una sezione ritmica davvero solida, mentre la voce, forse soprattutto nei pezzi più soft, può ricordare quella di Michael Monroe degli Hanoi Rocks.
In conclusione, 1983 è una bella bordata di Detroit sound: la band ha il look giusto e attitudine a fiumi ed una buona mezz’ora di rock’n’roll prima e dopo i pasti non ha mai fatto male a nessuno.

Voto 7/10
Il Santo – IEY 26/05/2015

Dalla Finlandia questi quattro ragazzotti dall’attitudine stradaiola

sembrano avere tutte le intenzioni di riportare in auge quell’High Energy Rock’n’Roll fortemente venato di Hard che negli anni ’90

fece la fortuna dei vari Hellacopters, Gluecifer, Turbonegro eccetera eccetera.
Medesima è infatti la carica proveniente dalla lezione del Punk e la sfrontatezza con cui si cimentano nella materia, piglio

turbo alla MC5 e botte di adrenalina ben assortite.
Attenzione però, perchè non è (fortunatamente) tutto, altrimenti, per quanto l’effetto nostalgia a volte possa

giocare brutti scherzi e farci apprezzare proposte che alla lunga stancano, gli Empire Strikes sarebbero catalogati sotto

l’etichetta di semplici cloni degli Hellacopters. E invece no, perchè accanto ai prevedibili attacchi di sciabola (Magic Man,

Black ‘N White TV, Pawn), i nostri sanno sorprendentemente usare anche il fioretto, con un senso zuccherosamente melodico memore

della nuova scuola Powerpop dei vari Kurt Baker e Radio Days, ascoltare per credere le varie The Ballad Of Sailor Hawkins, Thunder,

Goodbye, dove la ruvidezza delle chitarre si riduce notevolmente e una certa solarità prende il sopravvento. La perla in tal

senso è Shame On Me , inizio alla Cheap Trick e svolgimento (leggi ritornello) alla Paul Collins.
Altro bel centro per Area Pirata Records.

Denis Prinzio – Impatto Sonoro 03/07/2015

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