No Strange …E Continuerò Ad Esistere

LP
Novembre 2021
Tiratura: 500 copie

Formato: Tag
Etichetta: Area Pirata

25.00

150 disponibili

No Strange …E Continuerò Ad Esistere

(The record you are holding in your hands is the latest and perhaps most mature album by NO STRANGE, icon and pride of Italian psychedelia: a band that in the course of its long career has established itself as a key reference in Europe and beyond)Quello che stringete tra le mani è il nuovo e forse più maturo album dei NO STRANGE, icona e vanto della psichedelia italiana: una band che nell’arco della lunga carriera si è imposta tra le fondamentali in Europa e non solo.

I No Strange sono il frutto dell’amicizia tra Salvatore “Ursus” D’Urso ed Alberto Ezzu che dura esattamente da 50 anni e da cui deriva l’atmosfera di cui é permeata questa nuova incisione : una summa delle atmosfere psichedeliche già espresse nei precedenti album (a cominciare dal primo siglato nel 1985, visto che la formazione è tornata ad essere un DUO).
La ricerca e l’utilizzo di strumenti antichi di origine medievale riporta alla mente le atmosfere create da gruppi storici come i Kaleidoscope californiani con David Lindley e la Third Ear Band, senza abbandonare territori del primo krautrock. Una parte molto importante di questo nuovo lavoro sono i testi, partoriti in piena pandemia, duri, quasi rabbiosi, ma una rabbia da interpretare come un omaggio alla vita ed alla ricerca di valori universali.

Il disco ha preso forma negli studi semi-casalinghi della vecchia ditta che realizzava musiche per documentari: la Music Garden. Una volta impostate, le atmosfere sono state poi stravolte, aggiungendo gli strumenti che il gruppo ama di più: dal liuto medievale al saz turco, dalla fujara slovacca, alla viola da gamba, ovviamente sempre con percussioni, batteria, basso, chitarre elettriche e sintetizzatori: Il tutto in un caleidoscopio di suoni dove non sempre è facile riconoscere ogni timbro. E poi, novità – anche se già aveva partecipato al disco precedente – la voce di PAOLA SCATENA, un contralto che qui si è lanciata in vocalizzi diversissimi dal suo solito cantare, improvvisando anche in stile minimalista, dulcis in fundo, la sua voce solista nell’ultimo brano dell’album: Tangeri.

Infine, una delle canzoni – La luce perpetua – è stata registrata direttamente su cellulare da Ursus, ed Alberto ha successivamente aggiunto tutti gli strumenti.

Il disco uscirà con un ricco booklet allegato dove oltre ai testi e ai disegni del gruppo, troverete le note di Fiorella Gentile (Ciao 2001) !!!

LP NO STRANGE – “…e continuerò ad esistere”

Lato A
A1 – Forse è fuggita 8′:31″ IT-S74-21-01846
A2 – Lanciami un fiore 2′:46″ IT-S74-21-01847
A3 – Congiunzione di vite 6′:28″ IT-S74-21-01848
A4 – Il fiume sotto le piramidi 3′:59″ IT-S74-21-01849

Lato B
B1 – L’Universo in Volo 4′:16″ IT-S74-21-01850
B2 – Addormentarsi sembrerebbe naturale 2′:51″ IT-S74-21-01851
B3 – Il Tao dell’immaginazione 8′:18″ IT-S74-21-01852
B4 – La Luce Perpetua 2′:24″ IT-S74-21-01853
B5 – Tangeri 4′:45″ IT-S74-21-01854

NO STRANGE:

– SALVATORE D’URSO «URSUS»: voce, batteria,
percussioni;

– ALBERTO EZZU: voce, synth, tastiere, chitarra acustica
ed elettrica, basso, liuto medievale, duduk armeno, flauto
dolce, saz, viola da gamba, fujara slovacco, tanpura;

– PAOLA SCATENA: contralto e voci.

testi di Salvatore D’Urso «Ursus» e Alberto Ezzu
Musiche di Alberto Ezzu (albezzu@gmail.com)
Registrato negli studi Music Garden di Torino, 2019 – 2020 –

Fotografie di (l to R): Riccardo Ezzu, Silver, Marian Savio;
Copertina di Salvatore D’Urso «Ursus»


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Recensioni:

Nella storia della musica psichedelica italiana, quello dei torinesi No Strange è un nome scolpito in lettere auree. Precursore di un genere che produce sinestesie di suoni, colori, visioni, il gruppo di Alberto Ezzu e Salvatore “Ursus” D’Urso, è riuscito ad attraversare gli eoni della contemporaneità mantenendosi a quello stadio artistico che Schopenhauer riteneva riposasse nell’intuizione pura.
Nessun compromesso, mai. Dalla metà degli anni Ottanta ad oggi, la loro musica scorre fluida come un’acqua lustrale, ebbra di rimandi sonori al confine tra psichedelia, cosmische musik, suggestioni mistiche, evocazioni tantriche. Anche in questa ultima incarnazione discografica, “…E Continuerò Ad Esistere” i No Strange mantengono la parola data.
Un album denso di simbologie, di metafore, di continui sbalzi temporali tra passato e presente, sempre con l’occhio rivolto a quest’eterno presente. I drammatici giorni del Covid rilevano nei testi, a testimoniare un’epoca di bruciante malinconia dell’elemento umano, con la voglia di reagire ed evadere dall’incubo del quotidiano. La consueta miscela di creatività e classe che s’intravvede già dalla traccia inaugurale, Forse È Fuggita, voce fluttuante e chitarra in forma di arzigogolo, e che continua nella linea poetica di Lanciami Un Fiore, con la voce del soprano Paola Scatena che s’insinua suadente, qui come in quasi tutti i brani.
Le tentazioni mistiche della band torinese, sulla scia degli amati Popol Vuh, s’esemplifica in una traccia dalla potente intensità poetica, Congiunzione Di Vite, dove l’ispirazione musicale convive con una suprema brillantezza dei testi, mentre il tratto meditativo e interiore s’evince dalla linea sinuosa di Il Fiume Sotto Le Piramidi, con voce modulata come in un canto di muezzin sotto il tappeto dilacerato della chitarra. La voce dispiegata come un serico manto di Paola introduce il testo più sognante e poetico dell’intero album in L’Universo In Volo, nel quale la fantasia creativa dei No Strange attinge al suo zenit. Il brano più bello dell’opera, però, a parere di chi scrive, è Il Tao Dell’Immaginazione, colmo di suggestioni orientaleggianti, entro un’atmosfera onirica di fluttuazione del suono che rapisce e ammalia.
Al frammento finale di Tangeri, con la voce di Paola Scatena che s’insinua nel fuoco cosmico delle sinapsi, è affidato il compito di far da epicedio a un’opera di alta fattura che conferma la dimora dei No Strange nell’empireo della vera musica italiana.

Voto: 8.5/10

Rocco Sapuppo – Distorsioni 18/10/2021

Continua, per nostra fortuna e piacere, il viaggio musicale, oltre 35 anni, dei torinesi No Strange, La band fondata da Alberto Ezzu e Salvatore “Ursus” D’Urso dopo vari avvicendamenti nella formazione è tornata a essere un duo avvalendosi comunque di fidati collaboratori. Nel corso degli anni il sodalizio fra D’Urso ed Ezzu, pur restando fedele alla psichedelia, è andato via via allargando il suo sguardo e il suo stile accogliendo prospettive e influenze diverse, dalla musica medievale a quella orientale, dal kraut alla musica mistica, all’etnica, al minimalismo, alla classica e lirica. La capacità di utilizzare strumenti molto vari provenienti dalle più diverse tradizioni musicali li accomuna a band come Third Ear Band, Aktuala, Incredible String Band, qui troviamo per esempio il saz turco, il liuto medievale, la fujara slovacca, la viola da gamba. Importante nell’affascinante riuscita del disco la presenza del contralto Paola Scatena, già nei due dischi precedenti, che ha arricchito con la versatilità delle sue doti vocali la forza espressiva e comunicativa del lavoro di Ezzu e D’Urso.
Come molti altri lavori usciti in questi mesi, anche “E Continuerò ad Esistere” (Area Pirata/Psych Out 2021) è stato realizzato durante il duro periodo di lockdown, e questo lo ritroviamo in certa cupezza e rabbia che si rintraccia in particolare nei testi, ma dalle quali non sono esenti le stesse musiche. Ne è un esempio il brano iniziale, Forse è fuggita, col suo andamento drammatico, la voce di D’Urso è un recitato non privo di venature di angoscia, la chitarra sembra patire e languire in un lungo assolo, i versi evocano l’oppressione e l’inutilità dell’esistere quando «i giorni sono tutti assurdi come fogli di quaderno che getti via» e « ogni luce ci conduce al buio». La breve Lanciami un Fiore ci riporta ai No Strange più psichedelici e visionari, atmosfere sognanti e orientaleggianti, tabla e voci che sembrano provenire da un altrove celeste, grazie anche ai vocalizzi suggestivi di Paola Scatena.
Congiunzione di Vite è un brano splendido in un arrangiamento dove convivono raga e sonorità folk medioevali. ipnotica e meditativa questa canzone sarebbe piaciuta molto a Claudio Rocchi e nel verso «esistevo, esisto e continuerò ad esistere» si coglie l’omaggio alla vita intesa come forte valore spirituale. In Il Fiume Sotto le Piramidi atmosfere misteriose ed esoteriche, voci sussurrate nel loro accavallarsi, chitarre e sitar creano un mantra ipnotico e mistico contrappuntato nel finale da una chitarra sporca e distorta. Seguono il viaggio cosmico di L’Universo in Volo, il breve mantra di Addormentarsi Sembrerebbe Naturale, Il Tao dell’Immaginazione, una delle vette dell’album, dall’incedere maestoso, lirico, col sinuoso e accorato canto di Paola Scatena ad accentuarne il carattere mistico e trasognato, fra Third Ear band e Popol Vuh, il raga incalzante di La Luce Perpetua e infine Tangeri, con la voce di Paola Scatena come solista che chiude l’incanto lisergico del disco. Come da tradizione nella produzione No Strange anche “E Continuerò ad Esistere” ha un notevole packaging, dalla apribile copertina lisergica e colorata opera di Ursus, al booklet allegato contenente i testi e disegni opera dei musicisti e una nota di Fiorella Gentile. L’album al momento esce solo in 500 copie in vinile, il consiglio ovviamente è quello di procurarselo.

Ignazio Gulotta – Magazzini Inesistenti 19/11/2021

 

E’ un mondo particolare, quello dei No Strange, un mondo che sembra ripetersi ma che, a ben ascoltare, non lo fa mai per davvero. Cambiano gli input ispirativi, le suggestioni e le sfumature, ma la sostanza rimane sempre quella di un suono avvolgente, onirico e straniante -sospeso tra psichedelia, folk esotico
e krautrock evocativo – in cui si inseriscono efficacemente testi declamati in italiano. Album di studio numero otto di un percorso discografico avviato nel lontano 1985, “…E continuerò ad esistere” cattura il duo torinese composto da Alberto Ezzu e Salvatore Ursus D’Urso -terzo non incomodo, la contralto Paola Scatena, la cui presenza non è certo di contorno – nell’abituale, invidiabile stato di forma, morbidamente assestato nella sua magica bolla di suoni acustici, elettrici ed elettronici, di strumenti di ogni tipo (rock, antichi, etnici), di voci acre e parole poetiche, il tutto volutamente organizzato in modo genuino, artigianale, privo di plastificazioni e di ammiccamenti di qualsivoglia genere. Possibile che taluni fatichino un po’ a trovare coordinate di riferimento, ma non importa: nella galassia No Strange può anche essere bello, semplicemente, perdersi.

Voto: 7/8
Federico Guglielmi – Blow Up #281 10/2021

 

Quello dei No Strange è un gioco di perle di vetro che riproduce in miniatura le lusinghe infinite fra luoghi e tempi diversi. Un riverbero osmotico delle vibrazioni che permeano l’universo, un imbuto che le raccoglie e cerca di introiettarle nell’impenetrabile cortina che l’uomo si è costruita attorno, l’anello inesauribile che unisce passato, presente e futuro altrove ossidato dall’edonismo dell’uomo moderno. “Ogni cosa muore e poi rinasce“, la frase tratta da L’universo in volo, racchiude un po’ il senso attorno cui ruota tutto il concept di …e continuerò ad esistere, forse anche l’intera vicenda artistica del gruppo le cui perpetue e molteplici rinascite danno veracità alla profezia. Musicalmente il disco rivela le sue proprietà alchemiche affini a quelle di band come Aphrodite’s Child, Amon Düül, Le Orme pur ricontestualizzando tutto in quella forma di folk panteista che è la cifra stilistica della formazione torinese e che in questo nuovo episodio ricuce, graficamente e liricamente, il legame con le tematiche de L’universo.

La dimensione è sempre quella onirica, l’evocazione rituale della magica pozione che sprigionando i sogni ci porta verso altre dimensioni extra-corporee, preparandoci al viaggio verso “il tao dell’immaginazione“. Con un tramestio di strumenti che è speculare e attinente al nostro girovagare sperduto, allo stupore sensoriale che ne deriva. I No Strange intingono le dita nell’etere etilico e ci appongono un segno sulla fronte, come Dio con Caino. Affinché noi si vada raminghi ma nessuno faccia scempio di noi.

Lys Di Mauro 02/11/2021


Quello dei No Strange è un mondo a parte, non solo per la musica indipendente italiana ma per l’intera scena psichedelica. Sicché …E continuerò ad esistere è un disco che conferma la loro natura di outsider, inondata di trame soffuse e di messaggi lisergici, fin dal 1985.
Realizzato nei gloriosi studi della Music Garden, specializzati in produzioni di sonorizzazione, l’album è un campionario preciso delle inclinazioni tipiche della band torinese, arricchito da strumenti anomali e ricercati come liuto medievale, saz turco, fujara slovacca e viola da gamba che si allineano magicamente alle trame realizzate con l’equipaggiamento classico del gruppo rock (chitarre, batteria, percussioni, basso e tastiere).
Per nulla spaventati dalle tecnologie di ultima generazione (La luce perpetua è registrata direttamente su smartphone), No Strange insistono a sviluppare una scuola musicale d’altri tempi che contempla tanto la scuola kraut quanto le derive più intimamente psichedeliche della canzone d’autore sperimentale.
Scritto in autonomia da Salvatore “Ursus” D’Urso e Alberto Ezzu, che suonano praticamente tutto, il disco vede nuovamente la collaborazione della cantante Paola Scatena, già presente nel precedente titolo, che offre linee melodiche perfette per intrecciarsi con quelle di Ursus, sature di echi e reverberi, oltre a esibirsi come voce solista nella taccia finale, Tangeri.
Come nella miglior scuola del genere, il lavoro di post produzione è stato meticoloso e ricco, tanto nella scelta della strumentazione quanto nella “necessità” di stravolgere i suoni, dilatandone i fraseggi per creare un’atmosfera di sospensione, perfetta per rappresentare le elucubrazioni sui valori universali architettati dal gruppo.
L’album è distribuito in streaming su tutte le piattaforme e nella versione fisica in LP arricchita di testi, disegni originali e le note scritte per l’occasione da Fiorella Gentile.

Voto: 7/10
Joyello – Fardrock Blog 28/02/2022

 


En voilà un groupe que j’aime énormément et depuis longtemps.
Dont j’ai souvent loué le talent !

Très souvent !

Et depuis très longtemps !

Et bien, imaginez, ce nouvel album “… E continuerò Ad Esistere” est ce qu’ils ont produit de meilleur, de plus étonnant, de plus abouti !!!!

Si Salvadore Dali s’était mit au Rock Psyché ça aurait donné No Strange !

La pochette est en parfaite adéquation avec son contenu !

C’est le seul groupe que je connaisse qui me semble faire une musique qui vient d’une autre planète !

Ce nouvel album place la barre encore plus haut dans la stratosphère et encore plus loin dans l’étrangeté & la beauté !!!! Comme si No Strange glorifiait son propre culte religieux et en écrivait la musique pour des cérémonies mystiques !

Résultat il est très difficile de décrire leur musique avec des mots tant c’est un d’un véritable TRIP (extra) sensoriel qu’on nous présente ici ! L’étiquette Psyché Rock est tellement réductrice pour un groupe tel que No Strange qui déborde partout et va là où bon lui semble : Pop, musique tribalo-traditionnelle réinventée pour le 3ème millénaire, Art Rock, Opéra intergalactique, Free Punk, Weird Folk, Space Music recombiné dans un shaker unique qui ne donne que No Strange !

Bertrand Tappaz – Chronique 2021 – 23/11/2021 – VOIX DE GARAGE GRENOBLE

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