Golden Shower Dildo Party

CD digipack
Marzo 2020
Tiratura: 300 copie

Formato: Tag
Etichetta: Area Pirata

10.00

50 disponibili

Golden Shower Dildo Party

(Enjoy! Your beloved ones are back to annoy your ears, like they’ve been doing from 2007. After 5 years from their latest 7″ “Gasolio”, some lineup change and after various adventures, the Golden Shower release their 3rd album. Dirtier than ever, more rock’n’roll than ever, the boys slaughter as usual any genre that comes in their hands, be it punk or blues, garage-rock or rhythm and blues. Thirteen blasting dance songs taking you straight into the more exciting Dildo Party you’ve ever attended! Love ’em!)Attivi dal 2007 ,dopo due album e due 7″ i nostri eroi ,tornano a molestarci !!!
Dopo 5 anni dall’ultimo EP “Gasolio” ,qualche cambio di formazione e svariate peripezie, i Golden Shower ci presentano il terzo album: più sporchi che mai, più rock’n’roll di sempre,massacrando come loro abitudine,garage rock,punk e Rhythm & blues!!
Tredici canzoni da ballo e da sballo che vi porteranno dritti nel più eccitante “Dildo Party” a cui abbiate mai partecipato.
Amateli!!!

Line up:
Joseph – bass
J.J. – drums
James – vocals/guitar
Jebediah – vocals/guitar
Recorded at Wave & sound studio by Simone Pippi
Mastering e mix by Carlo Barbagallo
Artwork by Simone “Capex” Capecchi

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Recensioni:

L’isolamento da Covid 19 impazza, ma per fortuna ci pensa Area Pirata a dissolvere ansie, noia e malumori assortiti con un bel pacco di nuove uscite in cd e vinile.
E’ il caso, per l’appunto, del nuovissimo album dei Golden Shower, maestri dell’ironia e del Rock And Roll, cui basterebbe il mix di artwork e titolo per mettere a tacere qualsiasi tipo di ingenua curiosità o domande sbilanciate sul politically correct. Certo non sono dandies, nè gentiluomini strappati allo studio di registrazione di Peter Gabriel durante una session di Prog evoluto. Trattasi invece di quattro ceffi di non meglio precisata origine che nel Marzo (maledetto) 2020 se ne escono con il loro terzo album in studio – “Dildo Party” – dopo svariati anni di silenzio, giusto per impartire una sonora lezione di cattiva educazione socio/musicale a chi sguazza orgoglioso nei bassifondi Garage/Punk/R’n’B/60’s dell’Impero.
Tredici tracce sbilenche che trasudano sangue, attitudine, divertimento, goliardia, direttamente dai pori di chi è sopravvissuto alle scommesse bislacche della vita. Tra defezioni, cambi di formazione e uno stop quinquennale – dal precedente EP “Gasolio” – che poteva risultare fatale al futuro della band.
Eppure i Golden Shower sono ancora qui, tra noi, a quanto pare più forti del fato e della pandemia, pronti a spiegarci i loro scazzi di quartetto agguerritissimo e con un’idea meravigliosa in testa: farci saltare per aria dopo aver commesso atti paradossali e, probabilmente, contronatura.
Grazie amici per questa botta di vita in giornate tragiche e sospese nel tempo di un limbo impietoso: “Dildo Party” non conquisterà mai le vette di nessuna classifica mondiale, ma si confermerà come il vademecum essenziale per l’arresto al prossimo (cazzo di) flashmob.

Ascolta: “Things I Learned (When It Was Too Late), “Dildo Party”, “Touch Me”, “Nobody Knows”, “Second Cum”.

Davide Monteverdi – Razzputin Crew Milano 01/04/2020

 

Sopravvissuta a cambi di formazione e peripezie di vario tipo la band più “esplicita” della scena garage punk torna con un terzo album, a cinque anni dall’ultima pubblicazione discografica (l’ep “Gasolio”). Ed è sempre una festa punk rock, garage punk, chitarre distorte, melodie 60’s, piglio ’77, grande tiro ritmico e una canzone come “Nobody knows” che meriterebbe di essere in testa a tutte le classifiche, in un mondo più giusto.

Antonio Bacciocchi – RadioCOOP 26/03/2020

 

“In conclusione ha qualcosa da dichiarare?”. “Si, in conclusione, io picchio i Golden Shower!”. “Ma i Golden Shower si sono sempre espressi favorevolmente nei confronti delle sue recensioni “. “No lei non ha afferrato io picchio i Golden Shower e gli spacco la noce del capo collo!”. “Sempre originale il Santo , a voi la linea”.

Ma che cazzo pretendete con il nome che vi siete scelti? Io che ho rinunciato – per nostalgia – allo sport preferito dal 98,6% degli italiani, vale dire pisciare dentro la doccia.

Eppoi il titolo dell’album. Dildo Party! Quando oramai il mio avrà due dita di polvere sopra, con la tentazione di usarlo (molto omosexualmente) su me stesso. Per non parlare della musica; la solita solfa rock’n’roll.

Ad esempio Things I Learned che è una (power) pop song alla Stiv Bators non priva di una certa epicità o Love Parade garagistica ma orecchiabile in stile primi Stones o – se preferite – Fleshtones e Velvet Sky un pezzo pianistico alla Jerry Lee Lewis “sporcato” di glam. O la straconsueta doppietta garage di Touch Me più armoniosa e Bread,Pork and Wine più raw e con una splendida armonica alla Tell-Tale Hearts.

E sorvoliamo pure sulla party song in odor di rockabilly (con un sax che spacca) di King of the Lovers, l’immediatezza tra il romantico e lo sbarazzino di Nobody Knows e la dolcemente e viziosamente pop punk Second Cum.

E la coda?

Nella quale i nostri amici pornofili gettano il cuore aldilà dell’ostacolo sfornando la grinta e l’energia degli MC5 e dei Radio Birdman in un brano come Mental? Pensate che bastino badilate di feeling ed attitudine per fare un disco bello? Porco d…emonio sì che basta!

Compratevi questo disco, aprite le finestre e molestate i vicini.

E’ arrivato il vero flash mob per questi tempi cupi e di cosa pensino i dirimpettai fottetevene.

Luca Calcagno – InYourEyes ‘zine 23/04/2020

 

Non mi piace la copertina!

Non mi piace perché mi ha destabilizzato… non certo per titolazione e la sua rappresentazione VM 14, d’altronde sono mal abituato al mondo dei Vulvectomy e dei Gorgasm.

Non mi piace perché fuorviante (lo dico con il sorriso e con la consapevolezza di poter essere in errore); una cover art di questo tipo potrebbe essere ben allineata con la realtà porn grind e non certo ad un rock sound come quello proposto dei Golden Shower. Infatti, un brano ammaliante e ben definito come Love parade, a mio avviso, non può avere un incipit così contrastante, e i passaggi di Dildo party, nonostante la direzione narrativa, non (mi) sembrano in completa armonia con l’artwork di Capex.

La nuova uscita di Area Pirata appare infatti orientata ad un rock classic, mosso da sensazione seventies, proprio come accade in Velvet Sky, annoverabile tra le migliori tracce del disco. La ritmica molto Meat Loaf, gioca con classicismi, delineati da un pianoforte ed un sax impeccabili, che ci fanno ballare in maniera liberatoria. I backing vocals di Sister Dany ci accompagnano poi verso il Golden Motel, tra le cui stanze ritroviamo piacevoli deja ecù, pronti a virare sul blues di Touch me, per poi giocare con i filtri dell’ spirato Rock’n’Roll di Bread, Pork and Wine.

Attraversando la set list, il quartetto mira a giocare con una spensierata timeline, il cui riuscito approccio fifty di Nobody Knows, suonerà convincente, soprattutto per chi ha chiamato i Misfist di Project 1950. Non mancano poi ulteriori sussulti con Second Cam, un terreno cavalcante che conquista sin dal primo ascolto grazie l’andamento trainante, ironia e giocosi rimandi stonesiani. La traccia, che da sola vale il prezzo d’ingresso, lascia poi spazio dall’epilogo narrato da Mental, rabbioso canto terminale, durante il quale, di certo, non riuscirete a rimanere fermi.

Un disco, dunque, vivo, riuscito e maturato attorno a punk, rock and roll, garage e R&B, qui incondizionamente legati ad ironia unpolitically correct.

Loris Gualdi – Music on TNT 22/04/2020

Core de Roma!

A cinque anni di distanza dalla precedente uscita discografica, l’ottimo Ep “Gasolio”, i Golden Shower tornano più ispirati che mai con un album “Dildo Party” che come di consueto tritura garage, punk e rhythm ‘n’blues rilasciandone una mistura estremamente godibile di rock dal sapore sixties ma proiettato al futuro. Tanto politicamente scorretti e scanzonati nel titolo e nell’artwork dell’album, che fa addirittura arrossire il diavolo presente sul retro copertina e che, se vigesse da noi l’obbligatorietà dello sticker “Parental Advisor”, dovrebbe coprire tutto il front page del cd. Ma quello che conta in questo terzo album della band, ridefinita con cambio di formazione in questi anni di silenzio, è la qualità di queste tredici canzoni quanto mai variegate nelle quali si assapora il power pop (“Things I Learned“), il rock venato di blues (“Love Parade“), accenni di glam (“Velvet Sky“), spuzzate di rockabilly (“King of The Lovers“), tanto garage (“Touch Me“, “Bread, Pork and Wine“) il punk virato in chiave pop di “Timeless” e “Second Cum“, canzoni rock superlative come “Nobody Knows“, che da sola potrebbe valere l’acquisto del cd, per finire con “Mental” che viaggia a folle velocità sulla tratta Detroit-Sidney per mettere il sigillo, in un solo scarso minuto e mezzo, ad un album promosso a pieni voti. Belle canzoni, ritmi elevati, aria di festa rock’n’roll ma cosa volete di più da un disco leggero e sostanzioso come un “Dildo Party“?

Eliseno Sposato – Sotterranei Pop 01/05/2020

 

Si fa presto a dire garage. I Golden Shower sono un gruppo urticante di punk’n’roll tagliente, che non disegna la melodia acida e il rock delle radici. Sin dal nome (ma anche dal titolo del disco: “Dildo party”) i nostri non fanno nulla per farsi accettare nei salotti buoni della musica di tendenza. E fanno maledettamente bene. Anche perché il rock’n’roll non è mai stato un party di gala, al massimo un dildo party. D’alltra parte se la musica del diavolo oggi non fa più paura a nessuno, riuscire a imbarazzare qualche anima candida è il minimo sindacale per chi suona un certo tipo di musica. Ma in questi tredici pezzi i Golden Shower non si limitano a mettere a nudo – è il caso di dirlo – la nostra falsa moralità: la band punta soprattutto a farci ballare e divertire. Come si fa a stare fermi con il ritmo vorticoso di “Velvet sky”? E che pezzo da sballo è “Timeless”, con la sua inaspettata vena “pop” che ricorda gli ultimi Black Lips? “Dildo party” è un album davvero ottimo, che parte bello spedito, ma che è anche capace di rallentare e regalarci pezzi intensi e rock “all’americana”. Un disco davvero eccellente, che porta il marchio di qualità Area Pirata.

Diego Curcio – Huskercore blog 09/05/2020

Attivi dal 2007, dopo due album e due 7 pollici arrivano di nuovo i Golden Shower. Tredici pezzi che a me sono piaciuti veramente parecchio, mi piace la ritmica, incalzante seppur non velocissima ma ossessivamente trascinante. Un misto di RNR, Punk, Garage e varie mistificazioni che hanno una loro linearità e stile, quello che i Golden Shower portano avanti da anni con grande forza e determinazione. Godibilissima la title track e Nobody Knows, ma intendiamoci, le altre non sono da meno. Loro ci credono e io pure, che ci volete fare, i Golden Shower sono notevoli!

Stefano Ballini – Trippa Shake Webzine 09/05/2020

Benché siano attivi dal 2007, prima di questo disco i Golden Shower hanno pubblicato soltanto due Ep. “Dildo Party” dunque è il primo lavoro sulla lunga distanza per questo quartetto di immarcescibili rockettari, che benché non giovanissimi ci danno dentro come dei ventenni.

Dopo alcuni cambi di formazione e svariate peripezie i Golden Shower ci regalano tredici brani che spaziano attorno al garage, che sia verso il punk o verso le radici del blues. Il garage, dunque come genere collante, è particolarmente evidente nello scarno rock di “Bread, pork and wine” e nel beat-pop di “Timeless”.

Quando i Golden Shower decidono di tirare allora velocizzano con il punk’n’roll della title-track e della serratissima “Mental”, con il proto-punk che evoca le bambole di New York di “Velvet sky” e intrigano con il punk-surf di “King of the lovers” per la sua velocità in realtà trattenuta.

Tuttavia, sono presenti anche alcuni momenti più rilassati, come l’ottima ballata di “The golden motel” e si concedono anche qualche momento pop con “Timeless”, sebbene sempre in chiave garage, e beat. Sicuramente assistere ad un loro concerto sarà divertente come un party!

Vittorio Lanutti – RockOn.It – 22/05/2020

 

Diciamo subito che i Golden Shower meritavano di più: stanno in giro da parecchio, hanno pubblicato poco, continuando a lievitare nell’underground del garage italiano. Cosa li contraddistingue rispetto alla miriade di bands che suonano questo genere? La solita parolina magica: il songwriting. I pezzi li sanno scrivere, la differenza sta tutta lì. Metti su il nuovo disco “Dildo Party” e ci trovi dentro i soliti riferimenti: dal sax in odore di Raunch Hands di King Of The Lovers, alla vena frat rock stile Fleshtones, a quel gusto pop che avevano le bands australiane tipo Lime Spiders (ascoltare Love Parade o Touch Me). Insomma, le coordinate sono chiare, si parla di garage rock venato ora di blues, ora di beat, ma i brani hanno quel qualcosa in più proprio grazie a quel particolare sapore melodico che i nostri sanno elargire. Quel che ne esce è un disco che ti fa venir voglia di essere riascoltato, e di questi tempi non è poco. Menzione speciale per la pruriginosa copertina.

Denis Prinzio – Impatto Sonoro 25/06/2020

 

Les italiens sont toujours branché sexe apparemment !
Cependant l’album apporte plus de diversité que ce que son titre laisse augurer. Et même plus de diversité que sur leurs précédents ! Si ils aiment toujours les bons coups vite fait ! Ils ont introduit pas mal de Rhythm & Beat dans leurs répertoires, et ça innerve pas mal de leurs nouvelles chansons !
On est toujours dans la veine Garage, mais un peu différente de leurs albums précédents, sans rien renier, mais avec un côté un poil Swampy qui pourrait les rapprocher des Gallois de The Primevals avec même l’adjonction de quelques discrètes notes de saxo.
Mais l’album penche aussi vers un versant plus Power Pop late 70’s de fort bon aloi ! Ce qui le rend très intéressant de bout en bout ! Un titre plein de ‘ouh ouh’ qui ferait très Glam, mais bien sûr qu’on va le faire ! Et même qu’on va l’enchaîner avec une tornade Soul Garage furieuse à donner un coup de vieux aux Fleshtones.
Avec des chansons (13 quand même) assez variées pour ne pas lasser et suffisamment homogène pour que ce soit une vraie œuvre cohérente !
Par ailleurs il bénéficie d’un agencement très élaborer avec des titres aux riffs joués tendus a en faire bander Wilco Johnson qui alternent avec des morceaux plus ‘relaxés’ afin de faire bouger le bassin, bootie shake ou coup de pelvis… à vous de choisir, ou pourquoi pas prendre les deux camarade !
Encore un super album signé par les Golden Shower !!!! Business as usual, mais on ne s’en lasse pas.

Bertrand Tappaz – Chronique 2020 – 08/05/2020 – VOIX DE GARAGE GRENOBLE

Interviste: