The Cleopatras – Things Get Better!

Cd digipack
Marzo 2010
Tiratura Cd: 500 copie
–COPRODUZIONE–

Formato: Tag
Etichetta: Area Pirata

10.00

Esaurito

The Cleopatras – Things Get Better!

(The Cleopatras are a FEMALE 60’s
garage-punk band. Here’s a chance to
listen to their amazing sound influenced
by Sonics,Oblivians and Crime!!)Superata la prima decade sulle scene, tornano a farsi sentire con un nuovo lavoro le Cleopatras, band
surf/garage toscana tutta al femminile.
A differenza dei primi due 7″, il suono della band pur mantenendo connotati garage/surf, ha abbracciato anche sonorità del primo punk 77 californiano facendo tornare alla mente gruppi come Avengers, Crime e i primi Nuns, il tutto ben miscelato e con l’aggiunta di intriganti e taglienti controcanti a supporto della voce principale.
La line-up: Camilla (drums and shouts), Rossana (electric guitar and voice), Alice (electric bass), Elisa (voice and cembalo), Marta (guitar and voice)

TRACKLIST:

1) Sizes
2) Doll
3) Candies
4) Freaky Freaky
5) Real Wild Child
6) T-boy
7) The Asp
8) Masculine
9) Mr. President
10) A Good Girl’s Song

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Recensioni:

In pista alla fine dei ’90, con due bei 7″ nel 2000 e 2001, le Cleopatras hanno fatto perdere le tracce per un bel po’.
Al ritorno in sordina di un paio d’anni fa, segue ora il maestoso ingresso dalla porta principale. In realtà non un portone, piuttosto un portoncino dati gli esigui numeri del garage tricolore, ma le cinque donzelle senesi questo portoncino lo sbriciolano letteralmente a colpi di Sixties garage rock’n’roll infarcito di cori e vocette viziose e oltremodo conturbanti (Candies, Mr. President).
Il retroterra surf del passato, ancora presente in The Asp, lascia il campo alle solari fetenzie ’77 di stampo californiano che portano dritti a Penelope Houston e ai suoi Avengers.
Freaky Freaky ha i numeri per diventare un inno underground, mentre la conclusiva A Good Girl’s Song merita la nomination per la miglior ballata da bicchiere della staffa.
Disco quadrato e sensuale. Risulta oggettivamente difficile chiedere di più.
Voto 7/10

Manuel Graziani – Rumore #221 06/10

Due 7″, un cd e dieci anni di permanenza sui palchi: una carriera di tutto rispetto per la all-girls garage punk-rock band toscana. Le Cleopatras , che tornano alla ribalta con questo nuovo full-length che è oggettivamente una bomba, producono un melting pot validissimo di 60’s sound (Monkees e Troggs su tutti), surf alla Trashmen e punk ’77 californiano. Non si può non pensare, dato il timbro della voce, a degli Avengers legati alle roots o a degli X meno nichilisti e più “funny”, ma ogni paragone è da considerarsi puramente orientativo, dal momento che non stiamo parlando di una band che sta ancora assimilando lezioni da chicchessia.

9 pezzi 9, che bastano e avanzano per fare un disco completissimo. La scaletta include una mirabolante versione punkettona del classico rock’n’roll “Real wild child” di Johnny O’Keefe che, in tutta sincerità, non fa rimpiangere l’interpretazione plastificata che ne diede Iggy Pop su “Blah blah blah”.

Abbiate questo disco e correte a vedere un loro concerto, se potete. Da queste parti scorrono fiumi di attitudine.

Simone – Lamette 04/10

Una rinnovata line-up per una rinnovata voglia di fare musica. Le toscane Camilla, Rossana, Alice, Elisa e Marta – The Cleopatras – tornano due anni dopo una discreta autoproduzione (‘Dame Tu Amor’). Dieci pezzi per un breve ma cazzuto minutaggio (compresa la cover “really only for fun” di ‘Real Wild Child’) che si dividono tra chiari echi garage surf (nella prima ottima parte) e svisate più punkoidi e abrasive (la seconda discreta parte).
Se il vostro destino vi ha regalato il dono dell’amore indefesso verso queste sonorità – che in un ipotetico abbraccio passano dalla seconda metà degli anni ’70 alla seconda degli anni ’90 – ‘Things Get Better’ è il disco che risolleverà le sorti di qualche giornata anemica e grigia.

Emanuele Tamagnini – Nerds Attack! MusicaRoma Underground Webzine 04/10

Le Quattro toscanissime Camilla, Rossana, Alice, Elisa e Marta ci danno sotto con il nuovo disco, meno di venticinque minuti intensissimi, stracolmi di RNR, un po’ L7, un po’ Cramps oppure Trashmen. La cover di Real Wild Child …. di Johnny O’Keefe è very hard. Le Cleopatras sono cresciute da quando suonavano per il Mago Trippone nel Chianti Classico…. belle come ora ma meno professionali.
Adesso sono godibilissime, si ascoltano volentieri e questi dieci pezzi sono veramente una bomba, dico subito quella che mi appassiona…. Freaky Freaky, bellissima! Mi entusiasmano molto anche Masculine e il suo corettino da strillo! Grandiosa Mr.President! Che dire ragazzi, spettacolo assicurato, le Cleopatras sono tornate, e ve lo dice uno che la Val D’Elsa la conosce bene!

Stefano Ballini – Trippa Shake Webzine 04/10

In giro da una decade circa, le Cleopatras le ricordavo piuttosto bene dai primi anni Duemila (credo di avere un loro singolo dell’epoca e di averle anche viste dal vivo). Questo secondo lavoro sulla lunga distanza mantiene in parte i presupposti del gruppo così come lo rammentavo: garage surf con piglio sfrontato da all girl rock’n’roll band irriverente. Il fatto è che io col surf e il surf-garage ho un problema piuttosto palese e non posso dire di essere un grosso fan… anzi: mi annoia piuttosto mortalmente, in media, dopo un paio di brani.
Però, sorpresa, le Cleopatras anno Domini 2010 hanno in parte mitigato l’animo degli esordi per tingerlo di punk californiano fine anni Settanta. Certo, le sonorità a base di Crime, Avengers e Nuns che il press kit evoca forse sono un po’ sparate in alto, ma è innegabile la presenza di una – apprezzatissima dal sottoscritto – ispirazione di quel tipo.
C’è ancora un po’ troppo garage rock’n’roll piuttosto generico e il mefitico riff surf disseminato qua e là, ma la nuova direzione è sicuramente interessante – per dire: un pezzone (ma veramente PEZZONE) come “Freaky Freaky”, per il sottoscritto, potrebbe essere la chiave di volta decisiva e fondante per il futuro suono della band, con quel forte sapore di Los Angeles 1977.

Andrea Valentini – Black Milk Freak magazine 16/04/10

Le Cleopatras sono toscane e attive da parecchi anni, unica all-female band nell’ambito della scena garage tricolore.
Questo Things Get Better (Area Pirata) è di gran lunga la loro migliore produzione, 10 tracce nelle quali il garage essenziale degli esordi si fonde a richiami Runaways (nell’uso della voce) e ad aperture melodiche che rimandano alle migliori Pandoras. E’ un disco che rivela tenacia e un attaccamento vero a inossidabili suoni di nicchia: tanto di cappello alle Cleopatras.

Luca Frazzi – Rumore #220 05/10

Continua imperterrita la macchina punk-garage schiacciasassi tutta al femminile delle Cleopatras. Dopo due Ep il quartetto toscano dà alle stampe il secondo lavoro sulla lunga distanza ed in poco più di ventitre minuti condensa nove brani da ascoltare a tutto volume che farebbero scuotere il culo anche alla persona più pigra del mondo! Devote al punk settantasettino, soprattutto di matrice newyorkese, le quattro ragazzacce ci propongono anche un’avvincente e trascinante versione di Real wild child , brano cantato da Iggy Pop, per proseguire con il surf-punk scandagliato di Candies e quello roboante di Mr. President . In T-boy si sente tutta la puzza che emanava dal CBGB quando suonavano i Television ed i Ramones, mentre Sizes ha un tiro alla Boss Hog, così come A good girl’s song possiede il piglio delle Donnas.
Se amate gruppi come gli Avengers o i primi Nuns queste quattro Cleopatre fanno al caso vostro.

Vittorio Lanutti – La Scena Webzine 05/10

Nate come formazione garage/surf, le Cleopatras tornano oggi con un lavoro sbilanciato verso il punk, in particolare puntano verso la costa ovest degli States e le sonorità che hanno dato il via alla prima ondata del genere in quei lidi lontani, grazie ad un suono scarno e urticante che strizza l’occhio a nomi seminali quali Avengers, Nuns e Crime.

Le Cleopatras non si limitano fortunatamente ad un mero tributo, ma preferiscono spruzzarci sopra a mo’ di lacca la propria cifra stilistica surf e un piglio degno del migliore beat nazionale. La miscela esplosiva da il meglio di sé in autentici tormentoni come “Freaky Freaky”, con il suo andamento sghembo e sinuoso, il tributo al classico “Real Wild Child” o l’impertinente “Masculine”, vicina agli anthem delle riot grrrls e probabilmente il brano più moderno del lotto. È, comunque, l’album nel suo insieme a scorrere via in maniera fluida e senza cadute di tono, grazie ad una scrittura bilanciata e personale (come è facile intuire, l’originalità non è tra le priorità della formazione), un collante che permette di affiancare i vari ingredienti della ricetta senza causare fastidiosi cambiamenti di prospettiva  o brusche frenate. Le Cleopatras dimostrano di saper maneggiare la materia prescelta con padronanza e non si lasciano intimorire dalla stazza oversize delle influenze, merito soprattutto del piglio ironico che trova il proprio culmine con la scanzonata “Mr. President”, dal coretto a dir poco zuccheroso eppure irresistibile. In chiusura si trova una ballad stonata che ha il sapore malinconico del ritorno alla realtà di tutti i giorni, capitasse l’occasione di andarle a vedere dal vivo, sarebbe un peccato farsele scappare. A volte basta un buon disco per staccare la spina e pensare che le cose vanno meglio…

Michele Giorgi – Audiodrome 10/09

Sebbene non particolarmente produttive in termini di uscite discografiche, le Cleopatras da un decennio a questa parte portano avanti la loro passione per le sonorità e la cultura garage/surf.
Ufficialmente Things Get Better è il loro primo album, in cui confluiscono le basilari tendenze sixties e in cui al tempo stesso si sviluppano le più basilari tentazioni punk. In particolare è un’attitudine r’n’r bella tosta quella messa in campo dal quartetto senese, magari supportata da controcanti o cori da gang femminile. In questo contesto si inserisce a pennello anche la Real Wild Child lanciata da Iggy Pop. Una scorza dura che poi si scioglie col finale di A Good Girl’s Song.
Voto 6/7

Fabio Polvani – Blow Up #145 – 06/10

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