The Astrophonix Mental Interference

Cd
Aprile 2010
Tiratura Cd: 500 copie
–COPRODUZIONE–

Formato: Tag
Etichetta: Area Pirata

10.00

5 disponibili

The Astrophonix Mental Interference

(Out now this long waiting amazing new album from Simone Di Maggio and his combo!
13 wild tracks where the band reach their maturity into the Rockabilly scene!)
Finalmente siamo lieti di presentarvi l’atteso nuovo album della band fiorentina, la famiglia Di Maggio colpisce ancora e gli Astrophonix sfornano un lavoro spiazzante per la sua maturità, 13 brani con la stessa matrice rockabilly ma che si sviluppano nei più svarianti modi, dal classico Stray Cats style a cavalcate quasi punk rock, da atmosfere rimandanti ai primi Pretenders sino alla cover tributo agli AC/DC. Linee melodiche accattivanti!
Sicuramente uno di quei dischi destinati a diventare un punto di riferimento!!!

TRACK LISTING:

1) Breakdown
2) Braincake
3) Circle Girl
4) No Reputation School Guy
5) Nobody
6) Back in Black
7) Sweet Cruelty
8) The Wild Side
9) Tomorrow Comes Today
10) Fear Comes
11) Blind Generation
12) Deep Fallin’
13) Senza Fine

Consigliato:

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Recensioni:

Alle tante band che in Italia suonano bene qualunque genere si aggiungono gli Astrophonix , una delle migliori realtà rock and roll della nostra penisola. Mescolando rockabilly, Stray Cats come se piovesse, contrabassi, country, Shandon, pop-punkrock (‘Braincake’ viene direttamente dalla penna di chi nell’adolescenza ha passato molto tempo ad asoltare senza vergognarserne ‘Dookie’) gli Astrophonix eccellono sopra tutti i poppanti del rock and roll, di quelli solo immagine e nient’altro. Look sbarazzino, un po’ anni ’50, un po’ The Clash , Madness e grandi canzoncine. Fresche come il tamarindo, semplici e deliziose. Gli appioppo un 5/5 senza problemi perchè non c’è un cavolo di pezzo brutto. Io li amo troppo.

Dante Natale – Nerds Attack! MusicaRoma Underground Webzine 19//05/10

Che botta. Un po’ come quando stai giocando svogliatamente con il gatto – sì, ok, mordi il dito, ma non rompere le balle – e all’improvviso la bestiaccia satanica ti salta in faccia mollandoti un doppio ceffone con le zampe davanti e le unghie fuori. Tu resti lì imbambolato per un paio di secondi, poi senti il male e bestemmi… ma la svogliataggine t’è passata e ti metti anche a ridere di gusto.
Ecco, questo cd degli Astrophonix targato Area Pirata mi ha fatto un effetto molto simile. I primi tre brani mi dicevano poco, tipo rockabilly un po’ punk e un po’ hard rock melodico, ben fatto, ma con poca anima. E invece che errore… e che botta in piena faccia.
E’ vero, ci sono il rockabilly (tanto!), il punk e il rock duro in questo Mental Interference, ma sono miscelati in maniera molto personale, tanto da rendere freschi anche tre generi che – in un modo o nell’altro – sono tradizionalmente prigionieri dei propri stilemi. Meravigliosi stilemi, se dosati a puntino, ma pur sempre facili a cadere nel reame dell’autocitazione e del loop eterno.
Con gli Astrophonix (guidati dal chitarrista-prodigio Simone Di Maggio, che qualcuno avrà sentito anche nei Di Maggio Bros e/o in veste solista) il senso di dejà vu è sopraffatto, appunto, dall’impeto e dall’originalità dei brani. In particolare gli episodi più cupi e scuri (come “No reputation School Guy”, “Nobody” e “Sweet Cruelty”, tanto per citare qualche titolo) funzionano alla grandissima, regalando un feeling che evoca a tratti i Misfits più ispirati (periodo pre-Walk Among Us, piuttosto ben immortalato in Legacy of Brutality)… e solo per questo dovreste procurarvi il disco, senza se e senza ma.
Insomma, il gruppo viaggia – e benissimo – in tutti e 13 gli episodi (cover di “Back in Black” inclusa), anche se suona leggermente troppo standard nei pezzi più tradizionalmente rock’n’roll/rockabilly, dando invece il 110% in quelli con incursioni in altri lidi. Forse anche un filo di “zozzeria” in più nella registrazione avrebbe aiutato, ma son dettagli da rompipalle. Gli Astrophonix spaccano senza ombra di dubbio e voi vi farete un favore regalandovi il cd.

Andrea Valentini – Black Milk Freak magazine 14/04/10

Ormai conosco da diverso tempo sia Marco di Maggio (grande!) che il suo prodigiosissimo nipote Simone…. Il frontman degli Astrophonix, band rockabilly da strillo! Dal vivo danno il massimo e su disco non perdono effetto… ma passiamo alla loro ultima fatica, targata ancora una volta Area Pirata. Il loro rockabilly in piena evoluzione, se da un lato si butta l’occhio ai classici Stray Cats dall’altra si va ben oltre. Se ascolti Breakdown già ti prende bene ma è la successiva Braincake che è uno spettacolo, intensa, melodica e molto bella! Veramente una bomba di canzone. Molto Stray…. Circle Girl e Blind Generation . Per chi ama le cover consiglio vivamente Back in Black versione Rockabilly…per certi versi mi ricorda Tainted Love dei Boppin’ Kids… riuscitissima! In Sweet Cruelty mi riecheggia Brian Setzer da solista… The Wild Side e Fear Comes in stile Long Tall Texans…surf invece per Deep Fallin’ . Finale in bellezza con Senza Fine . Grande disco rockabilly! Punto e basta, ah dimenticavo… dal vivo spaccano… ve lo dico per esperienza personale!

Stefano Ballini – Trippa Shake Webzine 04/10

Sbarcano di nuovo sui nostri stereo questi strani astri che guardano agli Usa, ma con il cuore che batte a Firenze. Questo trio finalmente pubblica il seguito di “Suspended time” del 2007, con la fortunata ed efficace formula di un rockabilly, ben contaminato dal punk e da linee melodiche accattivanti. “Mental interference”, rispetto al disco precedente del trio, risulta meno punk omaggiando maggiormente le origini del rock’n’roll, con piccanti incursioni nel country-punk (The wild side). Intrigante e coinvolgente poi la cover degli AC/DC Back in black , che il trio riveste di rockabilly, naturalmente! In Circle girl fa invece capolino lo swing, sempre ben amalgamato con l’ineluttabile rockabilly, con il quale la band ci riporta ai fasti degli anni ’50, come del resto anche nella più graffiante ed incisiva No reputation school guy .
Per ovviare alla noia, questo disco è un’ottima svolta!

Vittorio Lanutti – LaScena Webzine 05/10

Trio proveniente dalla Toscana composto da Simone Di Maggio alla chitarra, Tommaso Faglia al contrabbasso e Massimo Conti alla batteria e sotto l’ala di produttore esecutivo ed artistico di Marco Di Maggio, uno dei maggiori chitarristi di rock’n’roll viventi.
[….] Questo nuovo progetto musicale attinge a piene mani dalla tradizione più genuina del rock’n’roll indurendolo notevolmente verso forme che potremmo definire vicine allo psychobilly. Ci sono dei brani che mi hanno veramente incuriosito ed al tempo affascinato, vista l’originalità e la bravura con cui sono stati reinterpretati. Si tratta innanzitutto di Back in Black, un classico dell’heavy metal degli AC/DC che gli Astrophonix trasformano in un trascinante rockabilly. Altro grande momento è la particolare versione di Senza Finedi Ornella Vanoni, una delle più belle canzoni italiane di tutti i tempi. Ebbene, questo brano diventa un trascinante pezzo con chitarre surf in grande evidenza, veramente una grandissima versione. Vi sono altri brani interessanti come Blind Generation, che potremmo definire come un brano in stile Straycats, e ancora Breakdown, caratterizzato dalle tirate atmosfere psychobilly, Circle Girl, The Wild Side e la ballata
Tomorrow Comes Today.
Se siete degli integralisti del rock’n’roll originario questo non è l’album che fa per voi, ma se avete amato certo rock’n’roll psicotico alla Cramps oppure il rockabilly degli Straycats o lo psychobilly dei Bat Mobile e magari anche un po’ di punk del ’77, questo è il disco per voi.

Roberto Arioli – Jamboree #70 07-09/2010

La famiglia Di Maggio in azione.
Questi veterani del rockabilly italico mettono in mostra le loro credenziali al servizio di uno dei loro progetti, arrivato al terzo album.
Gli Astrophonix propongono una di quelle formule musicali vincenti per definizione, come può essere quella di far sposare una brillantinata attitudine fifties con una certa positività pop punk, quasi come mettere insieme Stray Cats e Green Day.
Le cose poi bisogna saperle far funzionare e nulla può essere dato per scontato. La band fiorentina è comunque una garanzia, forte di un background di ferro capace di spaziare da galoppate travolgenti a ballate, da spasmi psycho ad andature swinganti e tirate falmenco-surf. Senza poi contare le cover, da Back in Black a Senza Fine.
Voto 7

Fabio Polvani – Blow Up #145 – 06/10

Una summa del rockabilly questo Mental Interference, terzo parto discografico degli Astrophonix. Un bignami del genere, ma non per questo semplice riproposizione carta carbone: la band mischia gli elementi e si passa così da pezzi flower punk (“Braincake”, godibile ma un po’ ripetitiva) a vivide immagini di luridi saloon pieni di redneck (“The Wild Side”), passando per tarantolate cavalcate surf (“Deep Fallin'”) e richiami nostalgici agli anni ’50 (“Blind Generation”). A loro agio sia con le atmosfere cupe di “No Reputation School Guy” che con quelle solari di “Tomorrow Comes Today” (una canzone da falò in spiaggia come poche), gli Astrophonix fanno il passo falso quando giocano con materiale non loro: “Back In Black” degli Ac/Dc perde di potenza nella rivisitazione, mentre la punteggiante “Senza Fine” di Nada sarà pure stata definita da lei stessa la miglior cover della canzone ma mi sembra tanto la classica cover punk come mille altre…un piccolo neo in una produzione perfetta per accompagnarvi verso l’estate.

Stefano Ficagna – Indie Zone Webzine 05/10

Nuovo album, nuovo giro di giostra per i fiorentini The Astrophonix, alla guida di un ottovolante capace di sfrecciare tra le pieghe del rockabilly con una disinvoltura già ampiamente dimostrata nel precedente Suspended Time e oggi ribadita in Mental Interference.

Rockabilly si diceva, ma questo è solo uno dei molti ingredienti presenti all’interno del tipico sound della formazione, probabilmente quello più evidente e caratteristico, una sorta di cromatura che ricopre il songwriting sia quando flirta con il garage-punk, sia quando mette in campo un malcelato amore per il rock’n’roll o quando va a stuzzicare gli inaspettati AC/DC (con la cover del classico “Back In Black”).
Che la famiglia Di Maggio si diverta è palese, ciò che colpisce è piuttosto la capacità di far divertire anche l’ascoltatore con una formula personale e dotata di variazioni sul tema, atte a rendere il tutto più dinamico e trascinante. La sensazione non è, infatti, quella dell’ennesimo tributo ad un genere o, peggio, il solito atto d’amore per gli Stray Cats, quanto una rilettura attuale e contaminata di uno stile che traspare dal mood dei brani più che dalla scrittura. Così accade che, tra una cavalcata di chitarra e un boogie, un giro beat e una sterzata punk, non si avverta una vera e propria soluzione di continuità perché troppo presi a battere il piede al ritmo. Come si può, del resto, parlare di rockabilly per la toccante melodia che accompagna “Nobody”, uno dei brani più riusciti dell’album e meritevole di entrare con prepotenza nelle playlist di qualche radio meno miope?
Mental Interference è -a dispetto di tutto e tutti – un album che svicola, scarta di lato e alla fine conquista una libertà che farebbe l’invidia dei tanti forzati del melting pot oggi in circolazione. Sarebbe divertente nascondersi e vedere come reagiscono i puristi del rockabilly di fronte a tanta intemperanza. Divertimento assicurato.

Michele Giorgi – Audiodrome 10/09

Questo disco suona dannatamente fresco. È il terzo lavoro per la band fiorentina, in attività dal 2003. Devo dire che, non conoscendoli, sono stati una piacevole scoperta. Trattasi di rockabilly energico e suonato come Dio comanda, con un taglio pop punk che dalle originarie matrici surf anni 50 arriva fino ai gruppi della Lookout passando a bere una birra coi fratellini Ramone.
Tali riferimenti sono distribuiti con maestria lungo tutto l’arco dell’album (che è abbastanza lungo: 13 pezzi per quasi 50 minuti di musica), riuscendo a mantenere l’attenzione sempre sufficientemente alta; così, da episodi dal classico taglio alla Stray Cats di “Circle Girl” e “No Reputation School Guy” si passa al mid tempo pregno di melodia sixties di “Nobody”; c’era stato tempo, in apertura, di sfiorare territori punk cari ai Ramones (sempre loro) di metà anni 80 nella efficace “Braincake”. Divertono, gli Astrophonix, anche nel surf oscuro e tarantiniano di “Sweet Cruelty”, nel country’n’roll da saloon di frontiera di “The Wild Side”, nei Beach Boys suonati dai Fleetwod Mac di “Tomorrow Comes Today”, forse il brano più bello e struggente di questo Mental Interference.
Insomma, c’è talmente tanta di quella carne al fuoco qui, che le due cover proposte dai nostri (“Back In Black”, trattata col solito piglio rockabilly, e “Senza Fine”, banalizzata con un pop punk niente di che) passano tranquillamente in secondo piano di fronte al ben più divertente materiale originale.

Denis Prinzio – StayPunk Webzine 04/11

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