Lester Greenowski – It’s Nothing Serious Just Life

CD digipack
Settembre 2014
Tiratura CD: 300 copie

Formato: Tag
Etichetta: Area Pirata

10.00

1 disponibili

Lester Greenowski – It’s Nothing Serious Just Life

(This new work include an excellent guest list Honest John Plain, Ricky Rat (Trash Brats, Kevin K, Luxury Pushers ecc.), Texas Terri, Wilko Zanni (Rats, Megajam5), Max Marmiroli (Rockin’ Chairs), Mario Parisini…

Lester retraces those last two years through 14 new songs that pays tribute to 70s New York rock scene, classic 70s hard rock and a spray of uk glam rock. 14 anthems that learns from the glories of the past to live in the now)“It’s nothing serious just life” è il primo lavoro solista di Lester Greenowski.

Lester Greenowski, dal 2002 al 2012, incide 8 dischi assieme a Lester and the Landslide Ladies e suona circa 600 concerti in Europa dividendo il palco, tra gli altri, con Vibrators, Dickies, Slaughter and the Dogs, Backyard Babies, Michael Monroe, L.A. Guns, Enuff Z’Nuff, Faster Pussycat, Dogs D’Amour, Cockney Rejects, Paul Collins Beat ecc.
Dal 2011 è impegnato come bassista, cantante e compositore nel recente rilancio di Honest John Plain (The Boys, Ian Hunter, Crybabys ecc.) col quale incide il disco “Honest Alive” e partecipa ai successivi 6 tour europei. Alterna l’attività musicale a quella di speaker radiofonico, fanzinaro, coordinatore artistico di Tornado Ride Records.
Il suo impegno costante nella nicchia musicale lo porterà a diventare argomento di indagine per la tesi di laurea in Sociologia della Dott.ssa Giulia D’Alimonte “Glam Rock: Giochi di Maschere e di Performance” presso l’università di Padova e alla menzione presso il Ramones Museum ed il Museum für Kommunikation entrambi a Berlino.
Il nuovo disco vede la partecipazione di numerosi ospiti tra cui Honest John Plain, Ricky Rat (Trash Brats, Kevin K, Luxury Pushers ecc.), Texas Terri, Wilko Zanni (Rats, Megajam5), Max Marmiroli (Rockin’ Chairs), Mario Parisini.

Lester racconta e ripercorre questi ultimi due anni di attività attraverso 14 nuovi pezzi sospesi tra l’approccio poliedrico della scena musicale newyorchese degli anni settanta, l’hard rock americano dello stesso periodo, una spruzzata di glam rock inglese e la sensibilità per le melodie, da sempre segno più riconoscibile delle sue composizioni. Il tutto digerito e aggiornato con l’intenzione di proporre 14 istantanee figlie dei migliori cattivi maestri ma con i piedi ben saldi nel presente.

Sul palco ad accompagnare Lester nella presentazione di questo nuovo lavoro tre nomi che ormai da anni sono sinonimo di qualità: Raimundo (Orange Milk, Slapsticks), Biba (Revo, Said) e Dave (Lunacy Box, Lester and the Landslide Ladies).

Tracklist:

1) Trail Of Graffiti
2) Pussy Galore
3) Such A Shame
4
) Angela (A Space Odyssey)
5) It’s Gonna Be Wrong
6) Electric Blue
7) Little Lovechild
8) Beatiful
9) Say Bye Bye
10) Carrie Nation
11) This Goes Out To You
12) Ritalin Baby
13) I Wish I’ve Never Knew You
14) Bittersweet

CRITIQUES

Bertrand Tappaz – Chronique 2014 – semaine 50 – VOIX DE GARAGE GRENOBLE

La vache il fait fort pour son premier album ! Certes il a un beau pédigrée : ex Lester And The Landslide Ladies, 8 disques au compteur, depuis la fin de ce groupe il est le bassiste, chanteur et co-compositeur avec Honest John Plain). Certes des guests de poids (Honest John Plain, Ricky Rat, Texas Terri, Wilko Zanni, Max Marmiroli, Mario Parsini…) apparaissent ici. Mais de là à poser un disque aussi réussit… 14 chansons direct jusqu’au cœur et au cerveau. Entre Punk 77 école Boys (évidement), Glam, Power Pop ligné Tommy Keene et un clin d’œil du côté des 90’s (Fastbacks) un peu de song writing à la Brendan Benson, et la même aisance  et la même évidence que le Elvis Costello du ‘My Aim Is True’.
Je suis sûr que les fans du Rock éternel des Dogs devraient écouter cet album car il va les régaler ! Toutes ces références sont données pour que vous situiez la musique de Lester Greenowski, car on n’est pas là le moins du monde dans la copie. Mais bien de la perpétuation d’une certaine idée d’un Rock élégant qui n’abandonne jamais sa capacité à se gorger de mélodies Pop musclées.
Un régal parfait !
Parmi ces projets : une 2 ème vidéo à sortir autour de Noël, un split 12” partagé avec un autre groupe italien pour Pacques… A suivre donc. De très très près !!!

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Recensioni:

A qualcuno potrà sembrare opinabile, a qualcun altro totalmente errato, ma è mio umilissimo parere che, per fare rock’n’roll, ci voglia la faccia giusta ed il giusto modo di porsi sia a livello attitudinale che visivo.
E non vi è dubbio alcuno che il nostro Lester abbia il viso di chi vive di rock’n’roll per ventiquattr’ore su ventiquattro, nonché l’abbigliamento adatto per chi è intenzionato a “spararvi” addosso le sue canzoni per tramortirvi, un look casual ma al tempo stesso ricercato, una classe nel vestirsi che solo chi è nato in un certo contesto può avere e che tutti gli altri possono al massimo copiare.
Il nostro è un perfetto loser, uno che sa scrivere canzoni che funzionano (dimostrazione ne siano i 14 pezzi che compongono questo album) cantate con una gran voce, ma che pochi ascolteranno ed apprezzeranno nonostante abbiano il potenziale per poter incantare platee ben più numerose.
I suoi pezzi sono brevi e con testi semplici e già dal primo ascolto ti stampano sul viso quel sorriso d’approvazione che spazia tra l’ebete e il compiaciuto, sono indicatissime per viaggiare in auto, possibilmente non nel traffico, e ti si appiccicano in testa tanto da cantarle, ovviamente con parole a caso, già la prima volta che le ascolti.
In questo It’s Nothing Serious Just Life, titolo che, nonostante derivi da una citazione, è già geniale di per sé, troverete un sacco di influenze sviluppate però con una propria personalità che tutto lo fa apparire tranne che una copia sbiadita di qualcosa di già ascoltato.
C’è il glam alla T-Rex o alla Slade (Trail of Graffiti e Beautiful ), il punk più melodico alla Buzzcocks (Pussy Galore , Ritalin Baby , I Wish i’ve Never Knew You ), i pezzi “lenti” e con un tocco di malinconia ma neppure lontanamente tediosi ( Such a Shame e Little Lovechild ), il ritornello killer dal quale è impossibile separarsi ( It’s Gonna Be Wrong ), il suono alla Joe Jackson più grintoso ( Electric Blue ), la classe dei Jam o addirittura dei Redskins (!?!) ( Carrie Nation ) e l’energia cristallina del miglior power-pop ( This Goes Out to You ).
Terminato l’ascolto posso tranquillamente asserire che in questo album c’è tutto quanto io chieda ad un disco di rock’n’roll: energia, divertimento, melodia, semplicità e dosi spropositate di classe e attitudine, e questo fa sì che io giudichi It’s Nothing Serious Just Life uno dei prodotti migliori che mi sia capitato di ascoltare in questo 2014.

Voto 8/10
Il Santo – Indie-Eye.it 20/10/2014

Nonostante la triste dipartita delle Land$lide Ladie$ , un paio d’anni fa, sapevo che il ragazzone di Modena non ci avrebbe lasciati orfani a lungo. E’più forte di lui, deve scrivere, provare, suonare, cantare, viaggiare, salire su una vetta e poi magari trovarsi col culo per terra, ma fermarsi? MAI! Questione di DNA…
Il suo primo disco solista non fa certo rimpiangere il passato, anzi, è probabilmente il migliore della sua nutrita discografia: maturo, ottimi arrangiamenti, suono levigato ma d’assalto, melodie irresistibili, ospiti importanti… davvero superbo.

Non è tanto quello che fa, è il “come” lo fa. Gli ingredienti sono sempre quelli ma da soli non basterebbero, si deve essere in grado di dosarli, miscelarli, correggerli, condirli e personalizzarli e Mr. Greenowski in questo è uno chef di prim’ordine. C’è il tipico NY sound, c’è il glam/glitter della suburbia londinese dei 70’s, c’è un’insana passione per i Lords of the New Church ed i Cheap Trick , il Power Pop e certa Wave dei primi 80’s, c’è l’Australia di Doc Neeson , Supernaut e Radio Birdman , ma soprattutto c’è tanto Lester, con quel suo dono di scrivere melodie e ritornelli memorabili come piovesse.

“Nothing Serious, Just Life!” pare sia una citazione di Kelly , frontman dei Crackhouse di Padova (se non li conoscete imparatevi a memoria “Such A Shame”, che è pure il primo singolo estratto dall’album), conoscendo il soggetto non posso che annuire e concordare.
Il poker d’apertura è più che sufficiente a proiettare il lavoro nell’olimpo: “Trail Of Graffiti” ci riporta al primo periodo delle Ladie$ (con un sound meravigliosamente sospeso tra N.Y. Dolls ed Hanoi Rocks ) e vede ai cori una manciata di personcine interessanti come Ricky Rat (Thee Trash Brats ) e Laur Veglam ; “Pussy Galore” è una botta di vita in puro Ramones style, con il “picchia duro” Paul Del Bello ( MotorCity Brags , Dobermann , Adam Bomb ) al basso.
Il summenzionato singolo è pura classe Power Pop mentre “Angela (A Space Odissey)”, con Honest John Plain alla solista, prende i quattro fratellini del Queens, li shakera con i The Quick (provate a recuperare il loro “Mondo Decò” del 1976) e ci regala l’ennesimo refrain indelebile. Ehi, è il mio brano preferito!
Se vi piace esser presi a calci in culo senza ritegno ci pensano “It’s Gonna Be Wrong” e “Ritalin Baby” (al basso troviamo Bacco dei Freakout ), ispirate agli Heartbreakers della premiata coppia Thunders/Lure , mentre se apprezzate atmosfere più rock’n’roll e sontuosi interventi del sax, “Electric Blue” e Little Lovechild” vi faranno letteralmente sognare.
Non voglio dilungarmi su tutti i brani, uno per l’altro veramente d’alta qualità, mi limito a segnalare che Wilko Zanni ( Rats ) contribuisce a “This Goes Out To You”, la punk rocker di razza Texas Terri a “I Wish I Never Knew You”, Bacco (bel personaggio che meriterebbe un discorso a parte, prima o poi) è ancora presente in “Beautiful”, “Carrie Nation” e nella conclusiva “Bittersweet”, dalla coralità superba, cui partecipa anche Honest John Plain e strizza l’occhio ai suoi Crybabys .

Ancora li? La tiratura è limitata a 300 copie in digipack, correte ad ordinarlo!

Gaetano “Trash69” Fezza – Slam! Party Rock ‘zine 12/11/14

Lester molti lo conosceranno per la sua precedente esperienza nei Lester and the Landslide Ladies, ma qui siamo di fronte a un vero e proprio disco solista. Occhio però: non di cantautorato tipo chitarra e voce… questo è un album di puro rock’n’roll punk glam molto British , che mescola sonorità alla Crybabys (che mi paiono il nume tutelare principale del progetto) con suggestioni prese dai canzonieri di Dogs D’Amour, Faces, Stones primi anni Settanta e – perché no – Boys e Damned. Non è dunque propriamente punk rock, ma neppure glam rock: è un gustoso ibrido che tendenzialmente dovremmo chiamare rock, se nel corso dei decenni questo termine non fosse diventato un calderone in cui si butta di tutto un po’.
Com’è il disco? Bello, sentito, verace. E’ un album “di genere” impeccabile – peraltro capace, vista l’orecchiabilità di tutti i brani, di piacere anche a chi non mastica abitualmente questi ambienti. Alla fine un bel riff di chitarra e un buon ritornello non lasciano mai indifferenti nessuno…
Il tutto è stato registrato con molti ospiti, fra cui balzano all’occhio Honest John Plain – tanto per ribadire in modo inequivocabile la connection con Boys e Crybabys – e Wilko Zanni dei Rats (do you remember indiani padani?).
Bravo Lester.

Vinyl Hunter – Black Milk magazine 30/10/14

Greempwski è attivo nel giro del punk newyorkese e non solo dall’inizio dei 2000. Ha suonato con molti reduci del mitico punk della grande mela e quando non suonava era attivo come speaker radiofonico, fanzinaro, coordinatore artistico di Tonado Ride Records. Insomma uno che ha dedicato tutta la sua vita al punk-rock. “It’s nothing serious just life” è il suo primo disco solista e in queste quattordici tracce ha voluto metterci tutta la sua passione per il punk della metà degli anni ’70 e tutto ciò che gli ruotava attorno, concentrandosi in particolare sulla sua grande passione: il glam rock. Alle bambole di New York è dedicata “Trail of graffiti”, mentre ai Ramones “Pussy Galore”, “Such a shame”, invece, è un punk ultra tirato.
In seguito il nostro si lascia andare a brani più morbidi che sconfinano nel cantautorato e nelle ballate (“Little locechild”, “Electric blue”, “Beautiful”), ma di tanto l’acceleratore torna a tavoletta (“It’s gonna be wrong”). Greenoski poi fa un largo uso di sax e quando usa questo strumento fa un passaggio graduale verso un soul-r’n’b bianco non molto distante da quello che suonava Springsteen proprio negli anni ’70 nel New Jersey e a New York.

Vittorio Lanutti – RockOn.It Webzine 18/12/2014

Lester lo conosciamo bene, lo abbiamo incontrato in compagnia dei Landslide Ladies e ci siamo soffermati più volte su questo ribelle innamorato del lato sleaze e sbarazzino del rock’n’roll , poco interessato ad apparire alla moda o ad accodarsi a qualche trend imperante. Piuttosto, continua a seguire anche nel suo progetto omonimo un’indole da bandido del rock, con l’America nelle vene e la voglia di spazi sconfinati lungo cui far correre qualche bolide d’annata, il vento tra i capelli e una radio che spara a tutto volume anthem cento per cento a stelle e strisce. Non manca un po’ di ruffianeria, quella da air-play, ma secondo una concezione ormai quasi del tutto persa nei meandri dell’usa e getta odierno: un brano come “Such A Shame” potrebbe essere uscito dalla penna degli Urge Overkill, per capirsi, roba che ormai appare distante ere geologiche, il che la fa per assurdo suonare al contrario di ogni previsione, se non attuale, quanto mai vicina al concetto di evergreen. Che Lester fosse un piacione nel senso buono del termine, del resto, lo avevamo già capito, uno che non si fa mancare la strizzata d’occhio alla mamma mentre ci prova con la figlia, il ragazzo con le sigarette infilate nella manica arrotolata che si presta a falciare il prato in cambio di una bella limonata fresca e qualche extra di ben più torbida natura. Insomma, tutte cose che in mano a un damerino risulterebbero a dir poco fastidiose e che Lester riesce a far funzionare a dovere, anche quando sfodera un sax da E Street Band o chiama in causa Michael Monroe e i suoi Hanoi Rocks. Perché per lui la vita è tutto fuorché una cosa da prendere sul serio, è rock’n’roll e voglia di far festa, anche senza dover per forza distruggere tutto e far volare televisori fuori dalla finestra. Ora sta a voi decidere se volete far parte della combriccola o restare a fare i musoni in disparte.

Michele Giorgi – The New Noise 11/01/2015

Terminata l’esperienza con le Landslide Ladies e messo da parte per il momento la lunga collaborazione con l’ex The Boys Honest John Plain (che comunque presta la propria chitarra su una manciata di pezzi del disco) per Lester Greenowski è arrivato il momento della prova del disco solista. Il rocker di Modena per l’occasione tanto solo poi non è, visto che, oltre al già citato Plain, per la realizzazione di It’s Nothing Serious Just Life si fa aiutare da un bel po’ di gente.
L’album è un sincero atto d’amore nei confronti del Rock’n’Roll, quello venato di Glam e attizzato dal fuoco del Punk; insomma, quello insegnatoci dai maestri indiscussi del genere, due su tutti Johnny Thunders e Stiv Bators.
E quindi con i santini dei due eroi citati sopra che il nostro Lester si è gettato anima e corpo nella registrazione dell’album; nei pezzi più tirati ( Pussy Galore , Its Gonna Be Wrong , Beatiful , Ritalin Baby ) si avverte un consueto aroma di Punk stradaiolo anni ’90 unito alla sensibilità muscolosa di certo nuovo Power Pop americano (Kurt Baker).
C’è il mid tempo alla Boys (non a caso con Plain alla solista) di Say Bye Bye ; c’è un certo aroma Pub Rock alla Graham Parker in Electric Blue e Carrie Nation ; ci sono anche le ballate struggenti ma melodicamente avvincenti come Little Lovechild . C’è la melodia solare di This Goes Out To You , ballatona che potrebbe essere uscita dalla penna di Tom Petty.

Insomma, ci sono molti riferimenti, ma Greenowski li amalgama sapientemente rendendo l’album estremamente piacevole all’ascolto, anche grazie all’uso della sua voce roca che stona piacevolmente con le melodie a presa rapida che infarciscono il disco.

Denis Prinzio – Impatto Sonoro 22/01/2015

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